Bancomat, contante e ideologia

sabato 1 settembre 2012


Ci sono molti modi per spingere una popolazione riottosa all’uso della moneta elettronica, dalla sparizione fisica del contante, alle campagne di marketing sociale, passando per elaborate quanto improbabili (anche i politici fanno bancomat) tassazioni al momento del prelievo come proposto recentemente da Marina Gabanelli di Report.

Questa, messa in atto da un supermercato, mi è sembrata decisamente efficace.

La cassa è divisa in tre moduli: il primo serve a inserire e, presumo, verificare le banconote, il secondo è un tradizionale pos per carte di pagamento. Il terzo, in fondo, serve sia per inserire le monete che per prelevare il resto, sempre in monete. Le banconote, una volta inserite nella cassetta blindata, diventano inacessibili. I furti diventano così letteralmente impossibili, una notevole garanzia per la sicurezza dei clienti e del personale.

Però questa cassa ha anche un altro vantaggio, quello di essere decisamente lenta per il pagamento con il contante. Le banconote vanno stirate ben bene e inserite, dal cliente, una a una; se la banconota non piace alla macchina, questa viene restituita. Quando capita un cliente che ha poca dimestichezza con queste apparecchiature, come è successo a me, la cosa va per le lunghe. Posso solo immaginare cosa può succedere se per caso la macchinetta si rifiuta di accettare una banconota e il cliente non ha altro contante con se. Dal poco che sono riuscito a capire, peraltro, sembra che la macchinetta dia il resto solo in monete, e la tentazione di pagare la mia spesa di pochi euro con un biglietto da cinquanta è stata forte.

Fatto sta che quando è arrivato il mio turno, i clienti che mi seguivano nella fila hanno guardato tutti cosa estraevo dalle tasche e, quando hanno visto il bancomat, hanno tutti tirato un sospiro di sollievo. “Ce l’ho, ce l’ho”, ho detto con soddisfazione neanche fosse un auto di grossa cilindrata.

La commessa ha inserito il bancomat nel pos, ho digitato il pin e... sorpresa, il pagamento è avvenuto in una frazione di secondo. Una cosa mai vista, neanche ci fisse stato un cavo in fibra ottica collegato direttamente con la banca.

Ho preso il bancomat, la mia spesa e me ne sono andato, ma sono riuscito a sentire il cliente che mi seguiva nella fila esclamare forte «Bancomat!», guardando il resto della fila quasi aspettandosi un applauso per il tempo che stava facendo risparmiare.

A volte basta poco per cambiare le abitudini della gente.


di Giorgio Sebastiano