martedì 28 agosto 2012
Da quando il Cavaliere è stato costretto a fare un passo indietro (era il novembre dello scorso anno), alla sinistra è mancato il bersaglio principe, il fagiano contro il quale sparare a più non posso (e a pallettoni) alla disperata ricerca del colpo di grazia. Ma da quando B. è dietro le quinte, un altro fenomeno è venuto alla luce: la lotta fratricida tra le varie componenti del cosiddetto schieramento progressista, soprattutto in tema di giustizia. Solo già questo aspetto potrebbe consigliare a Berlusconi di rimanere un altro po’ di tempo fuori dalle scene: questi, alla fine, finirebbero per sterminarsi da soli.
Ma nei giorni scorsi si è appresa anche un’ulteriore, sconvolgente novità. A renderla nota la parte quirinalizia di Repubblica e Pier Luigi Bersani. La notizia dà per certo lo schieramento a destra di Beppe Grillo, Antonio Di Pietro, Marco Travaglio e complici annessi, almeno a sentire gli esponenti della sinistra elitaria italiana. Un po’ fascitelli ‘sti ragazzi, soprattutto quando delirano nel web. Loro, così come Berlusconi, rappresentano un vero pericolo (che, naturalmente proviene da destra) per la democrazia italiana.
I “repubblichini” di Largo Fochetti, e quelli dalle parti del Pd, soffrono evidentemente di amnesie perché quei giustizieri che oggi vengono bollati come tra i più pericolosi nemici per la democrazia, fino all’altro giorno erano fedeli alleati di chi oggi quasi li odia e ne dice peste e corna. Il populismo giuridico della cui esistenza si accorge (guardacaso) solo oggi Luciano Violante non è poi una novità di questi giorni: forse prima era utile al progetto, mentre oggi rischia di minarne quel poco che resta.
Quelli del Fatto, poi, sono stati sempre così. A loro basta soltanto respirare l’aria di ceppo stretto a qualche polso e si inebriano. E che dire di Tonino Di Pietro, entrato in politica (attiva) grazie al collegio senatoriale sicuro ove venne candidato da Massimo D’Alema e che, alle ultime elezioni politiche, fu preferito (da Valter Veltroni) come alleato ai danni dei socialisti?
Presidente Berlusconi, la prego, resti ancora un po’ fuori dalle scene: questi ce ne faranno vedere ancora delle belle.
di Gianluca Perricone