La destra fa quadrato su Musumeci

giovedì 23 agosto 2012


A due mesi dalle elezioni regionali in Sicilia il centrodestra si ricompatta intorno al nome di Nello Musumeci. Dopo il sì del Pdl, l’ex sottosegretario di stato del governo Berlusconi, già presidente della provincia di Catania e leader de La Destra nell’Isola, sarà il candidato alla presidenza della Regione, con il sostegno anche di Grande Sud, Partito dei siciliani (questo il nuovo nome dell’Mpa di Raffaele Lombardo), il Pid di Saverio Romano e Mps di Riccardo Savona. Una grande alleanza di centrodestra che sulla carta ha i numeri per vincere sull’anomala coalizione di centrosinistra (Pd ed Udc) che sostiene l’ex sindaco di Gela ed europarlamentare Pd, Rosario Crocetta.

Dopo avere incassato l’appoggio di tutto il centrodestra, compresi gli autonomisti di Lombardo, Musumeci avrà il non facile compito di riunire intorno allo stesso tavolo le forze che lo sostengono, superando i contrasti, spesso molto aspri, degli ultimi mesi. Se da una parte il centrodestra ha ritrovato una sua unità nel convergere su Musumeci, acque agitate ci sono in casa del Nuovo Polo che, al momento, non si presenta compatto a fianco del leader del partito di Storace. Carmelo Briguglio, infatti, coordinatore regionale di Futuro e Libertà dice «stop alle illazioni» e precisa che «decisioni finali di Fli sulle Regionali saranno assunte presto da tutta la classe dirigente collegialmente e alla luce del sole». La candidatura di Nello Musumeci, lanciata da Gianfranco Miccichè dopo il suo passo indietro per la corsa alla poltrona di Palazzo d’Orleans, è stata accolta positivamente da molti esponenti regionali e nazionali del Pdl. «Occorre costruire uno schieramento alternativo a queste sinistre - ha affermato il segretario del Pdl Angelino Alfano - prive di progetto di governo e di idee sullo sviluppo di questa terra straordinaria. Se questa è la sfida, seria e concreta, noi ci stiamo».

La scelta del Pdl di convergere su Musumeci e quindi di ricompattare il centrodestra, mettendo da parte le polemiche e gli scontri degli ultimi due anni, è stata di grande responsabilità. Soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il movimento autonomista di Lombardo, ostacolato fino ad ora dall’ala catanese del partito che fa riferimento al senatore Giuseppe Firrarello e a Giuseppe Castiglione, co-coordinatore regionale del partito di Berlusconi in Sicilia. «La storia di questi anni non può essere cancellata. Il giudizio sul governo regionale che si sta chiudendo - ha dichiarato Castiglione - è sempre negativo. Adesso, però, apriamo una nuova stagione politica che crediamo  sia possibile realizzare grazie all’autorevolezza di una persona come Nello Musumeci. Da questo momento – ha concluso – lavoreremo tutti fianco a fianco e da qui si valuterà l’amore per la Sicilia e la capacità di affrontare e risolvere i problemi dell’Isola». Un giudizio positivo sulla candidatura dell’ex sottosegretario arriva anche dal capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, secondo il quale «Musumeci ci sembra un candidato assai serio e in grado di unificare tutto il centrodestra».

La non facile gestazione della candidatura del presidente della Regione, la cui importanza e valenza politica nazionale non era stata sottovalutata a Roma da Berlusconi, si è risolta con Musumeci. L’importanza della soluzione politica, che ha trovato nel senatore Giovanni Pistorio, coordinatore del partito di Lombardo (insieme a Miccichè i veri protagonisti di questa soluzione), un sostenitore e un interprete non isolato, non sta soltanto nell’indicazione del candidato ma nella prospettiva nazionale che questa alleanza siciliana sia determinante nello scontro centrodestra-centrosinistra del 2013. Lo sfarinamento della sinistra con due candidati, Crocetta e Fava, mentre un terzo potrebbe essere messo in pista dall’Idv di Orlando che reclama un esponente della società civile, l’isolamento dell’Udc di Casini e D’Alia, incastrata nell’alleanza con il Pd, la difficoltà  di Fli che, per evitare fratture al suo interno, potrebbe affiancarsi a Musumeci, fanno ritenere che in Sicilia si sta costituendo la base per una nuova maggioranza nazionale di centrodestra. In attesa che si definisca con chiarezza la posizione di Fli che oscilla tra la candidatura solitaria di Granata, il sostegno di Crocetta o il ritorno alla “casa madre”. La ricomposizione di un raggruppamento politico omogeneo darà non solo un determinante apporto alla soluzione politica in Sicilia ma  proporrà a livello nazionale un modello per uscire da equivoci ed incertezze.


di Rosamaria Gunnella