Anche gli scienziati sparano cavolate

venerdì 15 giugno 2012


Con tutto il dovuto rispetto per l'anzianità, ma a 90 anni può capitare che anche gli scienziati sbarellino e diano vita a mini-show che hanno del patetico. E così si apprende dall'edizione fiorentina del Corriere della Sera che Margherita Hack (astrofisica, non astrologa…), in occasione del suo novantesimo compleanno, si è dilettata con un gioco "vegetariano" fedelmente riportato sulle pagine fiorentine del quotidiano di via Solferino da Edoardo Semmola.

Alcuni esempi di questo aberrante giochetto. Si parte da Formigoni: «un cavolo a palla, di quelli verdi, che all'apparenza si spacciano per cavolfiori, poi vai a vedere dentro e il fiore non c'è. Così è lui: pio, tutto Gesù e Maria, e poi in realtà s'è visto cosa fa».E del premier Mario Monti, che dice la scienziata fiorentina? Pronti: «Un asparago bianco: tutto gentile con le sue mossettine, delicato come un asparago, con quei capelli bianchi. È una persona seria e onesta ma non può fare miracoli». E poteva mancare Berlusconi? Certo che no: «Una patata talmente andata a male che è diventata tutta nera. E puzza». Casini? «Così pio, può essere solo un radicchio». E ce n'è anche per il Primo cittadino della sua città, Matteo Renzi: «Uno zucchino lesso, senza condimento però. No, dai, forse unn'è così tanto male. È forse un po' troppo "bravo Pierino", troppo scolarino a modo, per i miei gusti. Ma a Firenze non sta governando male. Se sfida Bersani alle primarie del Pd fa bene. Vediamo se i giovani si comportano meglio dei vecchi». A proposito di Bersani? Ancora la Hack sul segretario del Pd: «Una verdura un po' più rozza. Un carciofo».

Edoardo Semmola "incalza" e chiede all'arzilla 90enne come vede l'Italia, se una verdura o una frutta. Lei decisa e, oramai, su di giri, la spara grossa: «Una frutta marcia - dice - ma marcia di brutto, più di prima. Quando vedo il pio Formigoni tutto Gesù e Maria che vive da nababbo o il calcio che è diventato uno schifo, e quel popò di privilegi che hanno i politici. Che c'è rimasto di non marcio?». E no, cara signora, proprio no: l'Italia è sana perché è perbene, ci sono mele marce, qualche politico corrotto e corruttibile, qualche amministratore affarista ed anche qualche calciatore che non si accontenta del suo lauto stipendio. L'Italia è però un'altra cosa. Gli italiani non sono marci, non sono superpagati, non godono di fama creata sul nulla o di ricchezze costruite sull'inganno mediatico, non dicono (mi scuserà) stronzate ortofrutticole sui giornali: l'Italia, gli italiani non sono marci.


di Gianluca Perricone