Quel Pdl che ricomincia da zero

sabato 26 maggio 2012


C'è un Pdl che vuole ripartire da zero. Zero debito, zero corruzione, zero burocrazia, zero privilegi. Ma anche zero mafia, zero divario digitale, zero evasione. Un colpo di spugna sul più grande partito italiano di centrodestra che dopo essere uscito a pezzi dalle amministrative oggi vuole ricominciare dalle idee della gente e dalle piazze. A volere fortemente questo momento di confronto è stata soprattutto l'onorevole Giorgia Meloni, ministro della Gioventù nell'ultimo governo Berlusconi.

«Abbiamo scelto la forma dell'assemblea popolare per non cadere nella tentazione di chiuderci all'interno di una segreteria» spiega l'onorevole Fabio Rampelli, deputato Pdl che si è fatto promotore dell'assemblea pubblica organizzata per questa mattina in piazza San Silvestro, a Roma. Una mattinata a "microfoni aperti", senza restrizioni. Uno speaker corner aperto a tutti: i fedelissimi, i dubbiosi, i delusi. «Vogliamo dare la parola a chi è rimasto con noi, ma anche a chi ha scelto l'astensione, a chi alle ultime elezioni ha preferito sostenere altri, a chi ci ha voltato le spalle» dice Rampelli. «Vogliamo capire cos'è successo, e se questo comporta ricevere anche degli insulti è giusto che sia così».

Non sarà solo una "jam session" di arrabbiati, però. Con le manifestazioni di domani (assieme a Roma, infatti, si animeranno allo stesso numerosee piazze in tutta Italia) inizia un percorso di proposte per il rinnovamento del partito che si articolerà lungo tutto il prossimo mese. E le parole d'ordine della piazza verranno raccolte nello Zerocedario, una sorta di vademecum per ricominciare da quei punti fermi che poco alla volta il Pdl si è dimenticato per strada. Come, ad esempio "Zero corruzione": «Crediamo che la legge anti-corruzione vada licenziata al più presto - dichiara Rampelli -, e con convinto parere. Su questo punto dobbiamo essere inflessibili, senza tentennamenti, perché vogliamo quel Partito degli Onesti di cui parlava Alfano». Oppure "Zero evasori": «Non pensiamo - dice il deputato Pdl - che l'Agenzia delle entrate abbia fatto male con i blitz di Cortina e Portofino. Siamo consapevoli di quanto una quota parte della pressione fiscale in Italia sia condizionata dagli evasori. È indispensabile stanare i grandi evasori ed essere inflessibili, senza accanirsi invece su chi ha difficoltà di arrivare alla fine del mese».

L'obiettivo di quelli che nel Pdl vogliono ricominciare daccapo è ambizioso. Per loro queste piazze aperte alle istanze di tutto il Popolo (della Libertà) sono la molla dalla quale far scattare l'avvento della Terza repubblica. Dice Rampelli: «La Seconda repubblica è stata caratterizzata da un forte liberismo, senza però partecipazione. La Prima da una forte partecipazione, ma senza leadership forti. La Terza repubblica non deve rinunciare alla leadership imparando a però a confrontarsi con il territorio, con i giovani, con le donne, con l'associazionismo, con le comunità, con le imprese».

Serve ripartire dal basso, insomma. «In questi ultimi 20 anni non ci sono stati né confronto né discussione nei partiti, tantomeno con gli elettori. È un buco nel sistema che è arrivato il momento di colmare. Anche per imparare a raccogliere le tante istanze che arrivano dalla gente. C'è un fermento di idee, innovazioni culturali e tecnologiche, proposte che non possiamo più ignorare».


di Luca Pautasso