venerdì 25 maggio 2012
Come fare per rimarginare le ferite, riconquistare la fiducia dei militanti, tornare ad attrarre il voto degli elettori in fuga dopo gli scandali degli ultimi mesi? La nuova dirigenza leghista sembra intenzionata a prendere misure drastiche. Dando magari l'addio al parlamento nazionale, con le sue insidie romane, ma anche i suoi (cospicui) finanziamenti. La Lega sarebbe pronta al clamoroso passo ma deciderà solo al congresso se lasciare Palazzo Madama e Montecitorio. Lo ha annunciato ieri il neo coordinatore leghista Roberto Maroni spiegando che la priorità della Lega deve tornare ad essere quella di «trovare nuove e concrete risposte alla questione settentrionale».
Il triumviro della Lega ha così ribadito quanto annunciato dall'eurodeputato del Carroccio Matteo Salvini che per primo ha paventato la possibilità che la Lega non si presenti alle politiche del 2013, puntando esclusivamente alle amministrazioni territoriali per «rinnovare la nostra proposta politica, tornare a prendere i consensi perduti e anzi, aumentarli».
di Redazione