venerdì 11 maggio 2012
Se il voto per il Movimento 5 Stelle, lanciato in Rete e guidato da Beppe Grillo, rappresenta più che altro un voto di protesta, allora non c'è dubbio: i più arrabbiati sono gli elettori (o meglio gli ex elettori) del berlusconiano Popolo della Libertà. E di gran lunga, rispetto a tutti coloro che nel passato hanno votato per altri partiti. E' questo il risultato dell'ultimo sondaggio che l'istituto di ricerca Spincon.it ha dedicato al fenomeno dei "grillini", analizzando sia l'elettorato potenziale sia il flusso dei voti in provenienza dalle altre formazioni politiche.
Ma andiamo con ordine. Il boom delle ultime elezioni amministrative ha dimostrato che gli italiani sono più che disponibili ad appoggiare i candidati del nuovo movimento. Ma il voto per le consultazioni comunali, sparso e disomogeneo sul territorio, non riesce a rendere una fotografia fedele di quel che sta accadendo nelle preferenze dei cittadini elettori a livello nazionale.
Ieri "L'opinione" ha pubblicato una prima parte del sondaggio: analizzando le performance dei partiti nelle ultime due settimane, si notava la crescita impetuosa del Movimento 5 Stelle che guadagnava quasi cinque punti percentuali. E partendo da un già notevole 7,3% arrivava al 12,1%, piazzandosi, secondo le rilevazioni Spincon.it, al terzo posto nella classifica dei partiti italiani, dopo Pd e Pdl. Analizzando nel dettaglio le intenzioni di voto, si può dire che M5S riesce a rubare percentuali di consenso (virtuale) a tutti gli altri partiti. Ma è il dettaglio a suscitare un particolare interesse. In controtendenza con alcune analisi rese pubbliche subito dopo il primo turno delle amministrative, gli elettori che voterebbero per Grillo se si votasse oggi non vengono in maggioranza dalla sinistra. Anzi. Centro e sinistra di dividono quasi equamente le perdite. Sorprendentemente, infatti, quasi uno su tre degli elettori "grillini" (il 30,6% per l'esattezza) votò Pdl alle consultazioni europee del 2009. Il 14,1% arriva invece dalla Lega, mentre il 4,6% votò Udc e il 21,6% Idv. Solo il 9,5% degli elettori M5S preferì il Pd nel 2009, e il 4,7% Sel. In generale, quasi la metà dei voti di Grillo verrebbero da formazioni di centrodestra. Un dettaglio ancora poco analizzato e che dovrebbe far riflettere i leader dei partiti dai quali l'elettorato si prepara a fuggire.
Un altro bel motivo di analisi e riflessione dovrebbe essere rappresentato da un altro dato: quello che misura il bacino potenziale di voto per il M5S. Spincon. It ha infatti chiesto al suo campione se avesse mai preso in considerazione l'ipotesi di votare per il Movimento di Grillo. Il risultato è molto gratificante per i grillini e molto poco per tutti gli altri. Per essere un movimento di protesta come viene solitamente catalogato, avere come elettore potenziale un italiano su quattro non è cosa da poco conto. Ben il 25,2% degli elettori, infatti, ha risposto positivamente: almeno una volta negli ultimi tempi, ha pensato di votare per Grillo. Interessante anche qui l'analisi dei flussi. In questo caso infatti (l'analisi del flusso dell'elettorato potenziale) cala un poco il dato del Pdl e quello dell'Idv e sale di parecchio (dal 9,5% al 14%) quello del Pd. Il Pdl rimane ampiamente in pole position con il 28,6%, l'Idv al secondo posto a ruota con il 18,9%, la Lega al terzo con il 14,8%.
di Cristina Missiroli