Orlando e la sindrome da onnipotenza

giovedì 3 maggio 2012


Sul numero della scorsa settimana di Sette del Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo di Francesca Barra che, con la sorella Maria Falcone, ha scritto un libro sul giudice ucciso dalla mafia il 23 maggio del 1992. Un libro nel quale vengono narrati anche degli aspetti inediti di uno dei magistrati-simbolo della lotta alla mafia.

La sorella di Giovanni Falcone ricorda, tra gli altri episodi, anche lo scontro tra quello che fu (e tenta di ripetersi oggi) il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando ed il fratello che fu accusato, proprio da Orlando che ne era amico, anche di nascondere "carte nei cassetti": «Un giorno Giovanni - ricorda Maria Falcone - raccontò di aver incontrato Orlando in aeroporto e di avergli chiesto: Leoluca, cosa ti sta capitando? La risposta fu lapidaria: Stiamo prendendo strade diverse». Leoluca Orlando, oggi portavoce dell'Italia dei Valori di Di Pietro, dimostrava già allora la propria indole, il proprio status, la propria qualità migliore: il sentirsi incontrastato e incontrastabile. Una sorta di rais che quando veniva votato da un gran numero di cittadini si sentiva il sindaco di tutti. Ma se il medesimo plebiscito veniva ottenuto da un candidato di diverso schieramento, quel successo era per lui sicuramente inquinato dal voto delle cosche.

Lui, Leoluca Orlando Cascio, così era e così è rimasto. Qualche settimana fa, di fronte alla sconfitta del candidato anche da lui sostenuto (insuccesso, è bene ricordarlo, sancito democraticamente dagli elettori delle primarie dell'intero centrosinistra) ha deciso di mettersi in proprio e correre ancora una volta come candidato a sindaco. Certo, collaborare con il vincitore delle primarie per la vittoria dell'intero schieramento sarebbe stato quanto meno corretto, ma il nostro evidentemente è uno di quei soggetti per i quali "viva le primarie ma solo se le vinco io".

In un modo o nell'altro Orlando vuole rimanere sulla scena (altro che rinnovamento della politica), a qualsiasi costo, con qualunque mezzo, a discapito di chiunque: anche prendendo "strade diverse" rispetto a Giovanni Falcone.

Poi, purtroppo, come è noto i migliori se ne vanno e gli Orlando invece restano.


di Gianluca Perricone