Dietro Alfano c'è sempre Berlusconi

sabato 21 aprile 2012


Se l'obiettivo di Angelino Alfano era quello di far passare in secondo piano il dibattito sul Partito della nazione lanciato da Pier Ferdinando Casini, l'operazione è riuscita. «Subito dopo il ballottaggio delle amministrative io e Silvio Berlusconi annunceremo la più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica nei prossimi anni» ha dichiarato il segretario del Popolo della libertà al margine della sua visita al Salone del mobile di Milano. A farle da volano «la più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994». A poche ore dalla notizia del rassemblement del Terzo polo e dalla lettera filo-centrista di ventisette senatori azzurri guidati da Beppe Pisanu, il partito del Cavaliere ha recuperato il centro del palcoscenico.

Attraverso un annuncio ad effetto che ha messo in subbuglio l'intero arco politico. Tra gli uomini di Casini si sussurra che sia solo un modo per offuscare l'operazione dell'ex presidente della Camera. Manca più di un mese alla celebrazione dei ballottaggi delle amministrative, un tempo politicamente lunghissimo, è il ragionamento degli scudocrociati. Quello di Alfano sarebbe dunque solamente un bluff. 

Le parole del segretario hanno spiazzato anche la gran parte dei dirigenti di viale dell'Umiltà. Nessuno dei quali si sbilancia nel fare previsioni, se non dietro la protezione dell'anonimato. Quel che è sicuro è che l'annuncio di Alfano sarà seguito da una qualche mossa ad effetto. Nelle sue parole è rintracciabile, per stile comunicativo e immaginazione politica, lo zampino di Berlusconi. Che nelle settimane scorse avrebbe iniziato un'attenta analisi degli umori degli eletti pidiellini. Ai quali, a tutti i livelli, è stato somministrato un questionario molto dettagliato. A tema il job approval del governo Monti, l'opportunità di andare o meno a elezioni in autunno e il gradimento sulle primarie come metodo di scelta per il futuro candidato premier. Oltre il 70% degli interpellati, secondo i numeri che avrebbe in mano il Cavaliere, non apprezza l'esecutivo tecnico. E sono molti quelli che non disdegnerebbero un voto anticipato.

Anche per questo nei corridoi di Montecitorio ha ripreso corpo tra i deputati azzurri un'ipotesi che circola già da qualche tempo. Secondo la quale il progetto sarebbe quello di affiancare al Pdl una grande lista civica nazionale, costruita ad hoc in vista delle urne. Che coinvolga personalità della società civile e del mondo imprenditoriale a partire dalle idee liberali che furono alla base di Forza Italia. Uno schema nel quale l'ex premier avrebbe unicamente il ruolo di padre nobile. La guida sarebbe affidata ad un uomo a digiuno dalla politica attiva, che possa essere percepito dall'elettorato come slegato dai vecchi partiti. Come suggeriscono i bene informati, non è un caso che proprio ieri Berlusconi abbia fatto trapelare la notizia di essersi  recentemente incontrato con Luca Cordero di Montezemolo.


di Pietro Salvatori