venerdì 13 aprile 2012
Ricordate il famoso film "Fuga di mezzanotte"? Se lo girassero oggi sarebbe più facilmente ambientato nelle carceri italiane, piuttosto che in quelle turche. In Turchia in 10 anni sono morti 900 detenuti e la Turchia ha circa 100mila reclusi in media, quindi in 10 anni la mortalità totale è stata inferiore all'1 per mille annuo, mentre da noi in 10 anni (2002 - 2012) sono morti più di 1.600 detenuti (con una media di presenze di 58mila) e quindi la mortalità totale in 10 anni è stata di circa il 3 per mille annuo. Ovvero il triplo rispetto alla Turchia.
Se a questo aggiungiamo gli ultimi dati forniti dal Consiglio d'Europa, che ieri ci ha di nuovo condannato per la lentezza della giustizia e per le sentenze di risarcimento ancora non applicate, si ha la vera percezione del problema dei problemi italiano, come ricordano quasi con diuturna cantilena Marco Pannella e i radicali, che il 25 aprile hanno promosso la marcia per un'amnistia che prima dei detenuti dovrebbe liberare le scrivanie dei giudici. E questo problema dei problemi non è altro che la giustizia: nel 2011 infatti l'Italia è risultata lo stato europeo con il maggior numero di sentenze europee rimaste lettera morta, cioè non applicate: 2.522 su un totale di 10.689.
Nella maggior parte dei casi si tratta di risarcimenti legati alla lentezza dei procedimenti giudiziari, secondo il rapporto pubblicato dal Consiglio d'Europa. È il quinto anno consecutivo che l'Italia conquista il poco invidiabile primato. Alle spalle di Roma, nella classifica 2011 degli stati inadempienti stilata a Strasburgo, si colloca la Turchia con 1.780 casi, seguita dalla Russia con 1.087 casi, dalla Polonia (924) e dall'Ucraina (819). Aumentano anche i risarcimenti per i diritti calpestati: nel 2011 l'Italia ha pagato come risarcimento ai cittadini di cui ha violato i diritti quasi 8 milioni e mezzo di euro, 2,5 in più che nel 2010. L'Italia qui figura al terzo posto dopo Turchia (circa 31 milioni di euro) e Russia. Dal rapporto del Consiglio d'Europa emerge inoltre che è aumentato il numero di casi, passati da 6 nel 2010 a 23 nel 2011, in cui le autorità italiane hanno pagato il risarcimento in ritardo. Peggio dell'Italia, la Turchia, con 93 risarcimenti pagati oltre il limite massimo di tempo e la Russia con 43. Siamo in zona champions quindi, ma lo scudetto della vergogna è ancora possibile. Specie se continueremo così, facendoci del male.
di Dimitri Buffa