Le poltrone di Confindustria

giovedì 12 aprile 2012


È il momento più succulento. Altro che polemiche o finti malumori per gli imprenditori italiani che hanno eletto due settimane fa Giorgio Squinzi come loro massimo rappresentante. Diplomazie in pieno lavoro, quindi, in vista della riunione della Giunta di Confindustria del prossimo 19 aprile, decisiva per esprimere l'orientamento dell'associazione degli imprenditori sul programma e la squadra delle vicepresidenze del numero uno designato, il patron della Mapei.

Voci provenienti da ambienti confindustriali confermerebbero quelle che erano le sensazioni immediate, notevolmente aumentate in queste ultime settimane: e cioè che Squinzi punti ad accontentare la corrente minoritaria "Imprese al centro", proponendo ai bombasseiani doc Gianfelice Rocca e Giampiero Pesenti la guida della commissione interna per la riforma dell'associazione. Tema, quest'ultimo, che sta da sempre molto a cuore al proprietario della Brembo e su cui il candidato uscito sconfitto dalla votazione del 22 marzo ha incentrato la sua campagna elettorale, poi sfociata con una bruciante delusione sul filo di lana. Stando sempre ai rumors giunti nella stessa giornata di ieri, per riportare la pace e compattare così viale dell'Astronomia, Mr Mapei intenderebbe far posto anche al bresciano Aldo Bonomi, industriale sempre gradito a Bombassei che, con la delega per le Politiche territoriali e distretti industriali, avrebbe la meglio su un altro nome di peso di Confindustria: Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai giunto alla fine del suo mandato e imprenditore vicino invece a Giorgio Squinzi.

Inoltre, stando alle sensazioni di coloro che seguono da vicino le vicende confindustriane, Bombassei starebbe puntando, giusto per consolarsi, anche alla poltrona della presidenza del Sole 24 Ore e della Luiss, mettendosi così di traverso alle ambizioni dell'uscente Emma Marcegaglia. Che invece sarebbe ben contenta di rimanere alla guida dell'università privata della Confindustria, carica che Squinzi gradirebbe lasciare come ringraziamento per l'appoggio ricevuto durante la corsa alla presidenza. 

Se da una parte riuscirà a portare a casa qualcosa, Bombassei, però starebbe creando con il suo anomalo movimentismo non poco scontento fra gli associati, abituati invece a uno stile e a una condotta caratterizzata da maggiore savoir faire. A capo degli anti Bombassei ci sarebbe niente di meno che Luca Cordero di Montezemolo, che all'interno dell'associazione gode sempre di un notevole peso. Tanto che qualcuno l'avrebbe rivoluto presidente nel post Marcegaglia, per poter riportare all'intero di Confindustria la Fiat. Il timore degli anti Bombassei è quello di far emergere e cristallizzare eventuali spaccature tra gli imprenditori italiani, tali da indebolirne l'immagine complessiva e l'azione. Alcuni sostenitori del patron della Brembo starebbero meditando di ritirarsi, non presentandosi al prossimo incontro di "Imprese al centro", in programma il 16 aprile a Milano, puntando piuttosto a un'opposizione interna responsabile, per far rientrare le divisioni e permettere a Squinzi un inizio di mandato tranquillo.


di Luca Sansonetti