Confindustria: chi farà da vice a Squinzi?

venerdì 6 aprile 2012


Stanno entrando nel vivo le manovre per la composizione della squadra di vicepresidenti di Giorgio Squinzi, designato a succedere ad Emma Marcegaglia alla guida della Confindustria. C'è tempo fino al 19 aprile, quando il patron della Mapei dovrà presentarsi nuovamente di fronte alla giunta di viale dell'Astronomia per l'approvazione di squadra e programma del suo mandato. Dopo l'incontro di dieci giorni fa con Alberto Bombassei, il candidato uscito sconfitto dalla corsa per la presidenza di Confindustria che ha appena dato vita alla sua corrente interna "Imprese al centro", Squinzi ha incassato il primo no, che potrebbe avere un peso importante nel mandato del neo-numero uno degli industriali italiani.

Rifiuto che è arrivato dal Veneto, regione chiave che ha appoggiato Bombassei e a cui Squinzi cerca di dare rappresentanza per riuscire a ricomporre le divisioni all'interno dell'associazione degli imprenditori. Che sono importanti, come appunto espresso dall'assemblea durante le elezioni nelle quali la vittoria del patron di Mapei è arrivata sul filo di lana. «Pur onorato per il riferimento alla mia persona per un possibile incarico come vicepresidente di Confindustria, non sono disponibile ad assumere tale incarico», ha fatto sapere nei giorni scorsi il presidente di Unindustra Treviso, Alessandro Vardanega.

«La motivazione va ricondotta all'impegno già assunto nei mesi scorsi, con il consiglio direttivo e gli associati di Unindustria Treviso, di mettermi a disposizione per un ulteriore biennio alla Presidenza dell'Associazione», ha aggiunto l'industriale,  smentendo così le indiscrezioni su una sua disponibilità a ricevere una delle deleghe nella squadra di Squinzi. «Sento il dovere - ha concluso il trevigiano - di onorare questo impegno, in un periodo di congiuntura difficile, laddove naturalmente l'assemblea dei soci di Unindustria voglia confermarmi la sua fiducia».

Oltre a Vardanega, nel totonomine delle vicepresidenze nordestine è finito anche Andrea Bolla, numero uno della potentissima Confindustria Verona, molto vicino alla cordata uscita sconfitta dalle urne, che assieme ad Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto e altro "bombasseiano" doc, ha partecipato a Milano la scorsa settimana alla nascita di "Imprese al centro". Che a questo punto venderà carissima la pelle a Squinzi, il cui mandato sembra essere partito con qualche falla di troppo. Squinzi, se dovesse ricevere un due di picche anche da Bolla, potrebbe quindi decidere di dare carta bianca agli industriali veneti sulla nomina del vicepresidente.


di Luca Sansonetti