lunedì 24 novembre 2025
I profeti di sventura sono stati smentiti.
I risultati della trimestrale della più grande società tecnologica al mondo, Nvidia, pubblicati l’altro ieri sera dopo la chiusura di Wall Street e attesi con grande apprensione da tutto il mondo finanziario, hanno confermato le performances finora realizzate e assegnato un rating molto alto alla società.
I risultati veramente eccezionali hanno presentato ricavi per 57 miliardi di dollari, superiori alle attese, con un aumento del 62 per cento rispetto all’anno precedente e con un utile del 65 per cento.
La previsione di ricavi per 65 miliardi di dollari attesi per la fine dell’anno è ancora migliore.
La società che oggi controlla quasi il 90 per cento del mercato dei processori per l’addestramento di modelli di Intelligenza Artificiale (Gpu), è diventata il primo punto di riferimento per gli investitori e su di essa si misura la solidità di tutto il comparto dell’Ia.
Le eccessive valutazioni del settore dell’Intelligenza Artificiale, diventate in questi mesi stratosferiche, nei giorni scorsi hanno dato origine al timore di una forte correzione in arrivo.
I mercati finanziari sono entrati in fibrillazione e, in particolare l’uscita dalla società dell’Hedge Fund di Peter Thiel, presidente di Palantir, che ha ceduto la sua intera partecipazione del valore di 100 milioni di dollari, non faceva presagire nulla di buono.
Da Wall Street, dove si sono registrate forti perdite nel settore, è partito un effetto domino che ha fatto crollare le borse asiatiche trascinando al ribasso il titolo della società Nvidia con perdite superiori al 10 per cento.
Nulla di strano se non fosse che, attualmente, la società sul mercato capitalizza circa cinquemila miliardi di dollari, pari al doppio del Pil italiano e quindi si parla di una perdita complessiva di oltre 500 miliardi, certamente non una inezia.
È bastata quindi qualche giornata negativa in borsa per pensare al peggio.
Si temevano contraccolpi sulle più grandi multinazionali Tech come Microsoft, Google, Meta ed Amazon a causa degli investimenti miliardari in infrastrutture Ia (chip, data center).
Investimenti che certamente non trovano sufficiente giustificazione sui bassi ricavi finora registrati.
Ai non esperti tutto ciò poteva far sollevare dubbi sulla solidità finanziaria di Nvidia e poteva quindi essere sintomatico di una eventuale bolla speculativa in arrivo sulle società di Intelligenza Artificiale.
L’allarme è stato lanciato dai più importanti istituti finanziari quali sono il Fmi e la Bce.
Che il settore dell’Intelligenza Artificiale sia cresciuto in modo esponenziale in pochissimi anni e che continuerà a crescere allo stesso ritmo è ormai un dato di fatto ineludibile.
Ma prima di lanciare allarmi che potrebbero coinvolgere tutto il mondo finanziario e milioni di investitori bisognerebbe pensarci cento volte.
Anche la startup OpenAI di Sam Altman che ha creato ChatGPT, valutata 500 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 20 miliardi nel 2024, ha registrato una perdita di 10 miliardi e, nonostante questi dati siano confermati anche nel 2025, prevede di investire nei prossimi anni 1.400 miliardi di dollari e ha già firmato contratti per mille miliardi.
Ci sarà quindi un motivo se molti continuano ad investire in questo settore che, inevitabilmente, farà crescere in modo smisurato anche il fabbisogno di energia per alimentare i data center che costano svariati miliardi.
Così come non possiamo non vedere che, seppure i profitti non siano ancora commisurati agli investimenti, le società dei data center registrano una crescita di quasi il 20 per cento ogni trimestre con previsione di ricavi per circa 50 miliardi con una valutazione globale che nel 2030 potrebbe attestarsi attorno ai mille miliardi di dollari.
È necessario quindi fare molta cautela prima di lanciare anatemi che potrebbero creare panico negli investitori ed avere effetti nefasti per tutto il sistema finanziario.
Ancora più attenzione dovrebbero fare gli Istituti finanziari chiamati a salvaguardare il mercato da speculazioni di ogni genere. Bisogna tener conto che i mercati finanziari hanno sempre vissuto fluttuazioni ma quando, con molta determinazione, si procede a fare investimenti a lungo termine e di una certa rilevanza, significa che c’è qualcuno che, al di là del sensazionalismo, vuole mantenere la lucidità necessaria per guardare al futuro con ottimismo e speranza.
di Franco Torchia