venerdì 3 ottobre 2025
Una nuova proposta per riportare astronauti americani sulla Luna prima della Cina
La corsa alla Luna si riaccende, e questa volta la posta in gioco è anche geopolitica. Mentre il programma Artemis della Nasa prosegue con l’obiettivo di riportare astronauti americani sulla superficie lunare, la compagnia spaziale Blue Origin, fondata da Jeff Bezos, sta lavorando a una nuova proposta per anticipare una missione con equipaggio prima della Cina. La Nasa ha già affidato a SpaceX lo sviluppo del lander lunare per la missione Artemis III, che dovrebbe portare due astronauti sul suolo lunare non prima del 2026, dopo diversi rinvii. Il veicolo selezionato è una versione modificata della navicella Starship, già in fase avanzata di test. Ma i timori crescenti su possibili ritardi e il ritmo accelerato del programma cinese stanno spingendo l’agenzia spaziale americana a tenere aperte altre opzioni.
Secondo fonti vicine al progetto, Blue Origin sarebbe pronta a proporre una missione lunare alternativa o complementare, sfruttando le tecnologie sviluppate per il lander Blue Moon, già selezionato dalla Nasa per la missione Artemis V. L’obiettivo: garantire una presenza americana sulla Luna prima che la Cina riesca a inviare i suoi primi taikonauti. Il programma lunare cinese, infatti, procede a ritmo sostenuto. L’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) ha annunciato nei mesi scorsi di voler inviare un equipaggio sulla Luna entro il 2030, ma alcuni analisti ipotizzano che la scadenza potrebbe essere anticipata, anche grazie al recente successo delle missioni robotiche.
Il programma Artemis, lanciato nel 2019, mira a riportare esseri umani sulla Luna per la prima volta dal 1972, con una visione a lungo termine: costruire una presenza sostenibile sul satellite terrestre e usarlo come trampolino verso Marte. Dopo il successo di Artemis I (senza equipaggio), la prossima tappa è Artemis II, prevista per il 2025, con un volo attorno alla Luna con astronauti a bordo. Ma la missione chiave sarà Artemis III, il primo allunaggio con equipaggio dell’era moderna, affidato a SpaceX. Il crescente coinvolgimento di Blue Origin potrebbe però offrire alla Nasa un’assicurazione contro eventuali ritardi o imprevisti, oltre a intensificare la competizione nel settore privato, già considerato motore di innovazione. In attesa di decisioni ufficiali, è chiaro che la nuova corsa alla Luna è entrata nel vivo, e questa volta, il traguardo non è solo scientifico, ma anche strategico.
di Michele Bandini