Ia, Microsoft taglia altri 9mila posti di lavoro

giovedì 3 luglio 2025


Il colosso di Redmond ha avviato il taglio di 9mila posizioni. Si tratta di una nuova maxi riduzione di posti di lavoro in casa Microsoft. L’obiettivo è controllare i costi e, allo stesso tempo, continuare a investire nell’Intelligenza artificiale. I tagli colpiscono circa il 4 per cento della forza lavoro totale e puntano a rendere la società più snella, riducendo i vari strati manageriali così da semplificare e velocizzare il processo decisionale. “Continuiamo ad adottare le modifiche per posizionarci ad avere successo in un mercato dinamico”, ha detto un portavoce di Microsoft commentando il ridimensionamento, che rappresenta la seconda ondata di tagli per la società nell’esercizio fiscale 2026. L’annuncio non scuote Wall Street, dove i titoli di Microsoft sono in lieve calo in una seduta positiva per i listini americani. Le riduzioni consentiranno a Redmond di contenere i costi continuando a spingere allo stesso tempo sull’Intelligenza artificiale, che continua presentare conti salati a Big Tech fra l’addestramento dei modelli e la costruzione di server e centro dati. Nella corsa all’intelligenza artificiale, Microsoft è alleata con OpenAI, nella quale ha investito negli anni miliardi di dollari e con la quale ora sta vivendo un periodo di alta tensione.

L’amministratore delegato della startup Sam Altman vuole infatti procedere con una trasformazione della società e ha bisogno di incassare il via libera di Microsoft per continuare il processo. Le trattative sono in corso sul futuro della partnership ma nelle ultime settimane sono emersi ostacoli che hanno spinto i dirigenti di OpenAI a valutare quella che è considerata “un’opzione nucleare”, ovvero accusare Microsoft di comportamento anticoncorrenziale e fare ricorso all’antitrust. I manager di Redmond, dal canto loro, hanno ipotizzato di sospendere le trattative nel caso non si riuscisse a trovare un accordo su alcuni temi chiave, fra i quali l’entità della futura quota di Microsoft in OpenAI. Un’ipotesi che Altman vorrebbe scongiurare perché rischierebbe di mandare in frantumi il suo progetto di trasformare la startup in una società a scopo di lucro così da poter raccogliere più fondi e inseguire il sogno dell’Intelligenza artificiale generativa.


di Redazione