mercoledì 18 settembre 2024
La Corte di Giustizia Ue ha deciso di annullare la multa di 1,5 miliardi di euro a Google per la sua piattaforma pubblicitaria AdSense, pur confermando la maggior parte delle valutazioni della Commissione europea.
L’autorità Antitrust aveva stabilito che le clausole previste per l’utilizzo del servizio di intermediazione pubblicitaria online di AdSense for Search – che consente agli editori di siti web con motori di ricerca integrati di visualizzare annunci pubblicitari collegati alle query online che gli utenti potevano inviare su tali siti web – precludevano, limitando o vietando, la visualizzazione di annunci pubblicitari di servizi concorrenti.
Secondo la Corte Ue, però, la Commissione avrebbe commesso degli errori nella valutazione della durata delle clausole controverse, nonché del mercato da esse coperto nel 2016. Non ha “tenuto conto dell’insieme delle circostanze pertinenti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali che aveva qualificato come abusive”. In sostanza la Commissione non è riuscita a dimostrare che le tre clausole da essa individuate costituissero ciascuna un abuso di posizione dominante e costituissero congiuntamente una violazione unica e continuata. Inoltre, non ha dimostrato che le clausole fossero idonee a dissuadere gli editori dall’approvvigionarsi presso gli intermediari concorrenti di Google né che fossero dirette ad impedire ai concorrenti l’accesso a una parte significativa del mercato dell’intermediazione pubblicitaria.
È stata invece confermata in larga misura l’ammenda inflitta dalla Commissione europea a Qualcomm, fissando l’importo a 238,7 milioni di euro, rispetto ai 242 che erano stati decisi dall’esecutivo comunitario per abuso di posizione dominante.
di Redazione