martedì 17 settembre 2024
Per la prima volta è stato possibile osservare a livello continuativo la plasticità e la capacità di adattamento del cervello in gravidanza. La scoperta della ricerca, guidata da Laura Pritschet dell’Università della California a Santa Barbara e coordinata da Emily Jacobs, è stata pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience. Jacobs ha dichiarato: “Finora non avevamo mai visto il cervello nel bel mezzo di questa metamorfosi”.
La gravidanza, infatti, modifica l’anatomia del cervello, lasciando immutate solo poche aree; tutte le altre si restringono e contemporaneamente al loro interno si rafforzano le connessioni fra le cellule nervose. In altri termini, sia il volume della materia grigia che lo spessore della corteccia si riducono in modo pronunciato, mentre la struttura della materia bianca diventa più solida e lo stesso avviene nel liquido cerebrospinale (cefalorachidiano) e nelle cavità (ventricoli) nelle quali questo viene prodotto.
Questi cambiamenti che regrediscono nel tempo, ma ancora non è chiaro in quali tempi: alcuni sono stati osservati anche a distanza di due anni dal parto.
Grazie alle immagini del cervello di una donna di 38 anni, ottenute con la risonanza magnetica e rilevate da tre mesi prima del concepimento a due anni dopo il parto, è stato possibile mettere insieme in una sorta di film quelle che prima erano immagini fisse e frammentarie.
Si tratta della prima mappa completa del modo in cui la gravidanza modella il cervello, liberamente accessibile alla comunità scientifica.
di Redazione