Rfid, l’etichetta intelligente a onde corte

giovedì 25 luglio 2024


L’inventario è – ma sarebbe meglio dire “era” – uno di quei processi aziendali capaci di far dannare qualunque organizzazione aziendale. E, a trasformare questa delicatissima e complicata fase di lavoro in un’operazione di routine indiretta, è la tecnologia Rfid (Radio-Frequency Identification), una soluzione rivoluzionaria che traccia, automaticamente e in tempo reale, oggetti e merci.

Un esempio pratico di questo procedimento è la gestione inventario Rfid Infinity-ID che, addirittura, può essere implementata su un dispositivo mobile, così da permettere un controllo in tempo reale sul magazzino. Gestire gli stock, quindi, diventa molto più semplice, perché si evitano scorte eccedenti o insufficienti e il capitale circolante viene, di conseguenza, ottimizzato e valorizzato.

LA GESTIONE DEGLI INVENTARI RFID

La principale caratteristica distintiva dei sistemi Rfid è la loro capacità di identificazione e tracciamento senza che vi sia la visione diretta o il contatto fisico con l’oggetto. I tag Rfid, composti da un microchip e un’antenna, possono essere letti da dispositivi specifici a distanza (lettori Rfid), permettendo di tracciare simultaneamente una gran quantità di articoli. Finita l’era delle scansioni manuali dei codici a barre, che pure erano stati rivoluzionari, il processo di inventario diventa una mera conseguenza di azioni precedenti.

La tecnologia Rfid, come detto, fornisce il monitoraggio in tempo reale degli articoli presenti in magazzino o in transito lungo la catena di distribuzione. Di conseguenza, chi gestisce l’inventario ha vita facile nel rispondere prontamente a eventuali variazioni della domanda o problemi logistici, e agire proficuamente sulle aree di miglioramento. Inoltre, la capacità di rilevare gli oggetti in movimento consente di ridurre le perdite e il furto, migliorando la sicurezza complessiva del magazzino.

DAL RETAIL ALLA LOGISTICA, TUTTI PAZZI PER L’RFID

Nel settore retail, ad esempio, i tag R, applicati direttamente sugli articoli in vendita, sono in grado di identificare quelli mancanti o fuori posto. Si migliora, così, l’esperienza del cliente perché, come già accade in molti supermercati, è possibile semplificare il processo di pagamento senza la necessità di passare manualmente ogni articolo attraverso una cassa ma, semplicemente, utilizzando dei dispositivi mobili.

Anche il settore del lusso ha aperto le porte all’Rfid che, nello specifico, si è rivelato prodigioso nel contrasto alla contraffazione di capi d’abbigliamento, accessori e articoli costosi e di pregio. I tag vengono, infatti, utilizzati per contrassegnare i prodotti autentici e riconoscere, così, i falsi.

Nel settore farmaceutico, invece, grazie ai tag è possibile monitorare la catena del freddo e garantire la tracciabilità dei farmaci sensibili alle temperature. Secondo lo stesso principio, ne stanno facendo uso anche l’industria chimica e quella alimentare.

Ma è la logistica il campo in cui l’Rfid è stato accolto a braccia aperte perché ha davvero rivoluzionato la gestione delle supply chain: i tag, applicati su pallet, contenitori o merci, sono in grado di tracciare e monitorare il movimento degli articoli attraverso l’intera catena di approvvigionamento.

Il risultato? Totale trasparenza di tutto il processo, abbattimento dei tempi di attesa e maggiore precisione nelle consegne. Quanto a perdite o furti, anche su questo fronte il sistema RFID si è dimostrato capace di abbatterne drasticamente i costi.

Innovazione e versatilità: queste sono le parole che più si adattano a descrivere il sistema di identificazione automatica Rfid, in grado di rivoluzionare interi settori, dall’e-commerce alla grande distribuzione, proiettando ogni impresa nell’era dell’industria 4.0.


di Redazione