Le analisi degli attori economici nelle politiche spaziali

giovedì 2 maggio 2024


L’esempio dell’Avio e il Festival della Geopolitica europea di Venezia

Dal 9 all’11 maggio 2024 il Museo del Novecento di Venezia ospiterà nel suo Auditorium “Cesare De Michelis” la quarta edizione del Festival internazionale della geopolitica europea, tre giorni di incontri e dibattiti sul ruolo dell’Italia e dell’Europa nel Governo del mondo, con tante personalità nazionali e internazionali. Il festival è organizzato dal Comune di Venezia, dalla Città metropolitana e dalla Rivista di affari internazionali Atlantis, con il sostegno della Regione del Veneto, in collaborazione con il Circolo di Studi diplomatici, l’Ufficio italiano del Consiglio d’Europa, Confindustria Veneto Est e Europe Direct. Tra le tematiche che saranno trattante nell’edizione 2024 un ruolo centrale sarà dedicato alla geopolitica dello spazio e alla space economy. Il panel su “Spazio e geopolitica” vedrà la partecipazione e le relazioni di Davide Cipelletti, capo Ufficio generale dell’Ufficio spazio Smd; Alessio Grasso, manager Dallara Aerospace & Defence; del ministro plenipotenziario Stefano Stefanile, responsabile relazioni istituzionali di Avio Spa; dell’Agenzia spaziale italiana; Sirio Zolea, ricercatore dell’Università Roma Tre e Sabrina Zuccalà, presidente della società 4WardAerospace & Defence. La difesa satellitare e la capacità di condurre operazioni nello spazio sono diventate questioni di sicurezza nazionale e di grande rilevanza geopolitica per tutti gli attori nazionali e internazionali in gioco. Stefano Stefanile ha assunto la funzione di direttore delle relazioni istituzionali di Avio nel dicembre del 2022. Diplomatico di carriera con esperienza trentennale, ha rivestito, dal 2018 al 2022, la posizione, con rango ambasciatoriale, di vicerappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a New York. Nel tentativo di comprendere l’importanza della geopolitica dello spazio per l’Europa e per le aziende innovative del Continente intervistiamo Stefano Stefanile.

Le aziende private sono entrate nel mercato spaziale per le grandi opportunità d’affari che questo settore è in grado di generare partendo dalla produzione e fino ad arrivare alla vendita di servizi. Tali dinamiche hanno dato slancio all’azione di società estremamente innovative come l’Avio che punta su ricerca, sviluppo e cooperazione con gli attori internazionali. Possiamo approfondire il ruolo di Avio in rapporto alla strategia spaziale italiana?

Avio opera da circa sessant’anni nel settore della propulsione spaziale e ha saputo transitare nel tempo dal ruolo di fornitore di sottosistemi per i lanciatori spaziali europei di grande taglia della famiglia Ariane a quello di “prime contractor” e integratore di sistema dei lanciatori spaziali europei di minori dimensioni della famiglia Vega (Vega e Vega C). Lo sviluppo della capacità tecnologiche e industriali dell’azienda ha riguardato non soltanto la progettazione e la produzione del lanciatore – quest’ultima con il contributo di imprese di altri Stati membri dell’Agenzia Spaziale Europea – ma anche la realizzazione della rampa di lancio, dei sistemi associati e del software di volo. Le applicazioni principali dei vettori Vega – che vengono lanciati dallo spazio-porto europeo di Kourou nella Guyana Francese – riguardano la messa in orbita di satelliti in orbita bassa, principalmente destinati ad attività di osservazione della terra. In applicazione delle decisioni assunte dal Consiglio ministeriale Esa del novembre 2023, è previsto che Avio assuma anche le funzioni di fornitore di servizi e di operatore di lancio per il lanciatore Vega C e per le sue future evoluzioni. Ciò sancirà, per la prima volta, l’affermazione di un ruolo italiano a tutto tondo nel settore dei lanciatori (sviluppo, manifattura e integrazione del lanciatore, commercializzazione dei voli ed esecuzione dei lanci). Alla luce delle attività sopra descritte, Avio fornisce un contributo particolarmente significativo all’accesso autonomo dell’Europa allo spazio e al continuo aggiornamento in Italia di tecnologie e capacità essenziali per l’industria spaziale e di grande rilevanza anche per il Sistema-Paese. Ciò avviene con il costante sostegno delle Istituzioni nazionali, sia attraverso il ruolo dell’Italia quale terzo principale contributore dell’Agenzia spaziale europea, sia mediante specifici progetti direttamente finanziati dal Governo italiano tramite il Pnrr.

L’emergere della ricerca spaziale sta generando lo sviluppo ed il rafforzamento delle forze armate garantendo una ricerca continua e avanzata che può facilmente essere orientata alla Difesa, assicurandosi nello stesso tempo una supremazia geopolitica. Come possiamo analizzare l’attualità europea in rapporto allo spazio?

La rilevanza strategica delle attività spaziali è un dato ben visibile e diffusamente riconosciuto. Ciò vale sia per l’industria civile, in ragione delle molteplici applicazioni commerciali e della spiccata funzione di volano tecnologico dei prodotti spaziali, sia per il settore della difesa, per i considerevoli vantaggi di posizione connessi alla capacità di accesso allo spazio e alla conseguente possibilità di rilevazione, trasmissione ed elaborazione dei dati. Non sorprende, quindi, che lo spazio sia un tema sempre più dibattuto a livello nazionale, europeo e globale. Ne è una chiara indicazione l’attenzione dedicata negli ultimi anni da parte dell’Unione europea all’integrazione della dimensione spazio nelle proprie politiche di sviluppo economico-industriale e nelle proprie strategie di difesa e sicurezza. Da ultimo, anche nel recente rapporto sul futuro del mercato unico europeo predisposto da Enrico Letta si sottolinea l’importanza strategica del settore dello spazio e la conseguente necessità per l’Europa di preservare e alimentare le proprie filiere tecnologiche ed industriali in quest’ambito, avendo presente la loro matrice intrinsecamente “dual use”. Un altro indicatore della crescente attenzione al settore è dato dall’iniziativa assunta dalla Commissione europea ai fini dell’adozione di una Legge europea sullo spazio, che mira a conferire una cornice regolamentare alle attività spaziali europee nella consapevolezza del loro considerevole valore economico e della loro rilevanza per il posizionamento complessivo dell’Europa sullo scenario globale. Un’iniziativa questa che trova corrispondenza nell’azione del Governo italiano volta a promuovere l’adozione di una legge italiana sullo spazio, con analoghi obiettivi di sistematizzazione della materia in ambito nazionale. Lo spazio appare dunque destinato ad assumere un rilievo sempre più significativo nelle analisi geo-strategiche e nelle politiche dell’Unione europea e dei suoi Stati Membri, sia come moltiplicatore di innovazione, di sviluppo industriale e di crescita economica, sia come fattore integrante di difesa e di sicurezza.

Quali saranno le analisi prioritarie da scandagliare nel corso del panel “Spazio e geopolitica” dell’edizione 2024 del Festival internazionale della geopolitica europea?

Le considerazioni che precedono sono abbastanza esemplificative di quelli che potrebbero essere alcuni dei contenuti essenziali del panel su “Spazio e geopolitica”. La discussione fornirà l’occasione per approfondire il nesso tra le due dimensioni e per mettere a fuoco, da diverse angolazioni e sulla base di differenti esperienze, le principali sfide e opportunità connesse a tale relazione. È da attendersi che ne esca saldamente confermata la constatazione che la geopolitica non sia più confinata al trinomio terra-aria-mare, ma si estenda ormai, a pieno titolo, anche all’ambito dello spazio extra-atmosferico.


di Domenico Letizia