giovedì 18 aprile 2024
Il Metaverso non prende piede. Almeno, in Italia. A livello internazionale, invece, si sono registrati numerosi passi avanti. Ad oggi meno di 500mila italiani possiedono un visore e le iniziative nel nostro Paese sono in calo del 18 per cento rispetto al 2022. È quanto emerge dai risultati della ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano, presentati oggi a un convegno. In generale, osserva l’analisi, ci sono stati passi importanti nel settore a livello mondiale. Big come Apple sono scesi in campo e “la Commissione europea ha presentato la strategia sul web 4.0 per guidare la prossima transizione tecnologica incentrata sui mondi virtuali e a livello mondiale ci sono 130 mondi virtuali pubblici”.
Nel nostro Paese il settore sembra ancora timido: si registrano, tra realtà aumentata, mista e virtuale, dal 2020 ad oggi, 482 progetti di cui 108 nati nel 2023, in calo del 18 per cento. I principali settori di applicazione sono il retail e il turismo, il maggiore fermento è nell’istruzione. Pochi gli italiani che lo utilizzano con abitudine: sebbene oltre il 50 per cento dichiari di conoscere almeno un mondo virtuale (il 70 per cento per le fasce più giovani), la percentuale è legata essenzialmente al mondo gaming. Solo poco più di un utente su quattro è entrato all’interno almeno di un mondo virtuale nell’ultimo anno. La maggior parte degli accessi avviene da Personal computer. La barriera principale alla diffusione dei visori è il costo elevato ma anche una mancanza di servizi-applicazioni percepiti di valore.
Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso sostiene che il Metaverso sia “ancora in fase di realizzazione e il suo sviluppo potrà essere facilitato dall’evoluzione di altre tecnologie. Tra queste ci sono la blockchain che favorirà l’interoperabilità tra i mondi virtuali; lo spatial computing che faciliterà il riconoscimento nello spazio fisico degli oggetti virtuali e le interazioni degli utenti e l’intelligenza artificiale che permetterà di utilizzare assistenti virtuali nei mondi e di ottimizzare i processi industriali”.
di Redazione