mercoledì 24 gennaio 2024
Chi sarà la vittima più illustre dell’Ai (Artificial Intelligence) generativa? Facile: la casta dei professori, a tutti i livelli, dato che tra due generazioni il loro ruolo sarà drasticamente mutato. È un bene? È un male? Troppo presto per giudicare da questo osservatorio di noialtri, non nativi digitali. Quindi, partendo da quello che già oggi si può ragionevolmente inferire, meglio mettersi gli occhiali da lontano per ottimizzare il focus del problema puntato sulle evoluzioni di ChatGpt e similari. Tanto vale, come farebbe ogni buon sperimentatore, tracciare la cornice all’interno della quale desideriamo svolgere il nostro esperimento, che è poi l’apprendimento quotidiano soggettivo di un qualsiasi alunno di scuola media inferiore o superiore, o universitario.
E facciamolo proprio attraverso il suo sguardo, lasciando nello spogliatoio della Storia i nostri pregiudizi e condizionamenti (sempre nei limiti delle relative possibilità di noi osservatori, mai davvero neutri, quali siamo). Immaginiamolo quell’esemplare teorico di adolescente concentrato sulla lezione in classe e poi sul libro, relativamente a un episodio singolo della Storia, come l’ascesa e la caduta di Napoleone Bonaparte. Oggi, qual è la sequenza pratica che caratterizza questo tipo di argomento? Nella fase uno l’insegnante spiega, avendo a fronte il libro di testo consigliato, e contestualmente lo studente recepisce quello che può dalla sua lezione. Poi, nella fase due, torna a casa e apre il libro scolastico alle pagine interessate, magari facendosi sostenere dagli attuali devise multimediali, come un i-Pad o un cellulare connesso a Internet, in modo che volendo, possa scaricare immagini, video e testi scritti sull’argomento.
Ora, si immagini che cosa accadrebbe se quello studente-tipo avesse davanti a sé sullo schermo un Avatar professore (AvaProf, per semplicità nel seguito) che, oltre a illustrare molto più approfonditamente la lezione di Storia che ha ricevuto in classe (la quale lezione, per sua stessa natura, risente dei notevoli limiti di tempo, spazio e grado di attenzione in cui si è svolta), fornisse in tempo reale tutte le spiegazioni necessarie al proprio utente, con l’immane supporto multimediale di cui dispone l’Ai, grazie al suo bacino inesauribile di Big Data. In un istante, l’AvaProf risponderebbe a tutte le sue domande e perplessità, anche le più astruse, potendo tornare infinite volte sui punti che non sono stati chiariti, modulando e ottimizzando ogni volta la sua risposta, fino a quando il soggetto discente non si ritenga pienamente soddisfatto. Come si vede, non c’è paragone con la docenza dal vivo, potendo l’AvaProf calcolare una scala dinamica istante per istante del grado di apprendimento del suo interlocutore, attraverso l’analisi dei contenuti della sua voce, le esitazioni, le false assertività e l’informazione corretta in suo possesso. Oggi, quanto costerebbe un assistente reale, uno o più docenti di sostegno che facessero le stesse cose? E a quale stratosferico prezzo e costo economico per le famiglie avverrebbe il tutto? Domani (già oggi!) tutto questo avrà (ha) un costo pari a zero e, per di più, i tutor pro tempore dell’adolescente possono ricevere un resoconto completo e realistico del lavoro realmente svolto dal ragazzo, e il suo grado reale di apprendimento calcolato sulla singola materia, o parcella di essa, come su tutta la sua maturazione curricolare.
E questo per stare semplicemente al programma scolastico. Domani, quest’ultimo invece potrà essere esploso e arricchito in mille direzioni, partendo da un punto fisso, ovvero dalla mattonella della lezione svolta in una classe reale o virtuale. Grazie ad AvaProf, l’interrogante curioso potrà ricevere in ogni momento della sua giornata tutta l’informazione aggiuntiva di cui necessita, con il completo ed esclusivo supporto del suo assistente scolastico virtuale. E queste attività esplose possono benissimo essere amministrate e impartite all’interno di un gruppo di pari, stimolando il confronto e la competizione creativa tra i partecipanti. AvaProf, in questo senso, avrebbe un vantaggio incolmabile sugli umani, oltre alla sua assistenza h24, potendo attingere ai moduli più performanti del mondo riguardo a una singola mattonella di apprendimento e alle metodologie relative (esercitazioni pratiche comprese), personalizzandoli al gruppo di pari, in quanto l’AvaProf è in grado di recepire tutte le caratteristiche comportamentali e culturali dei suoi singoli componenti. E tutto questo senza minimamente esprimere giudizi emotivamente impattanti, come oggi fa qualsiasi insegnante che simpatizzi per i suoi allievi più bravi, e molto meno per quelli che non riescono a stare al passo dell’apprendimento, in base alle sue lezioni impartite erga omnes.
Allora, come si vede, l’enorme vantaggio di AvaProf consiste non solo nella sua assoluta neutralità, ma nella straordinaria e oggi inconcepibile capacità di adattarsi alle singole personalità, soggette ad apprendimento individuale o gruppale, modulando e correggendo in ogni momento, se necessario, le proprie metodologie di approccio. Infatti, l’AvaProf è in grado di scegliere per ciascun individuo quelle più adattative che sembrano funzionare meglio al suo livello, alla luce di sofisticati parametri e indicatori oggettivi che nulla hanno a che fare con l’emotività, l’antipatia, la simpatia, o addirittura l’empatia. Quest’ultima caratteristica, infatti, per AvaProf è determinata esclusivamente dalla capacità della sua Ai evoluta di saper presentare all’attenzione del soggetto che si affida a lei un “cibo culturale personalizzato”, il più digeribile e assimilabile possibile, in funzione dello stato recettivo del suo interlocutore. Questo perché AvaProf sceglie ogni volta oggettivamente lo strumento e la facies in cui i contenuti richiesti e non ancora assimilati possono essere presentati, per ottenere il miglior risultato possibile. In tutta onestà: quale corpo docente, o sindacato dei professori, o dirigente ministeriale può sperare di stare un domani al passo con realtà come queste? Ci si rende conto che con un umile device qualsiasi adolescente o giovane, ovunque si trovi, riceverebbe la migliore, la più qualificata e personalizzata formazione del mondo?
di Maurizio Guaitoli