ChatGpt, Garante privacy: “Da Italia terza via tra Usa e Cina”

martedì 18 aprile 2023


Pasquale Stanzione parla dello stop a ChatGpt. Il presidente dell’Autorità garante della privacy, in un’intervista a Repubblica, giustifica il provvedimento. “È la pluralità, la convergenza e la gravità delle implicazioni delle possibili violazioni ad avermi indotto a procedere in via cautelare, provvisoria e d’urgenza. La verifica dell’età dell’utente è un aspetto rilevante – aggiunge – abbiamo chiesto alla piattaforma di indicare un metodo che riduca il rischio di false dichiarazioni. E soprattutto che gli utenti siano chiaramente informati che i loro dati vengono usati per un preciso scopo, l’addestramento dell’algoritmo. Noi siamo pronti a riaprire a ChatGpt il 30 aprile, se c’è disponibilità da parte di OpenAi a fare utili passi. Mi pare che da parte dell’azienda ci sia, vediamo”. “La nostra – prosegue – è una limitazione provvisoria. Siamo di fronte a una multinazionale che supera i confini geografici e i divieti dei singoli Paesi. Ma le regole europee, come il Garante della privacy, stanno facendo scuola nel mondo. Come Italia indichiamo una via europea all’intelligenza artificiale, che prescinde dal liberismo accentuato statunitense come dal sovranismo autarchico della Cina o della Corea del Nord e si situa nel bel mezzo di questa nuova guerra fredda. La nostra è una strada intermedia, faticosa, per la libertà, la democrazia e la dignità della persona in Europa”.

Intanto, il Parlamento europeo è vicino al via libera all’accordo per la nuova regolamentazione sull’Intelligenza artificiale e nuove regole, più severe, per ChatGpt e per i software con Ai. Le norme potrebbero essere approvate già questa settimana a Strasburgo. A rivelarlo sono fonti parlamentari vicine al dossier. A due settimane dalla decisione del garante italiano per la privacy di bloccare ChatGpt gli eurodeputati sono infatti vicini all’intesa su una serie di proposte parte dell’Artificial Intelligence Act, un ampio insieme di regolamenti sull’uso dell’Intelligenza artificiale. Una dei temi più controversi è il divieto dell’uso delle tecnologie a riconoscimento facciale negli spazi pubblici, misura che sembra trovare il consenso della maggior parte dell’aula. Dopo l’accordo gli eurodeputati, che lavorano al negoziato da quasi due anni, si avvieranno i negoziati con Commissione e Consiglio Ue. Tra le misure che probabilmente verranno proposte dai parlamentari, spiega il Financial Times in un articolo sul tema, c’è l’obbligo per gli sviluppatori di prodotti come ChatGpt di OpenAi di dichiarare se per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale viene utilizzato materiale protetto da copyright, una misura pensata per consentire ai creatori di contenuti di chiedere un pagamento.


di Redazione