Google sfida Meta sugli algoritmi che creano video dai testi

venerdì 7 ottobre 2022


Google versus Meta. Appena sette giorni fa è stato annunciato il lancio di Make-A-Video, un sistema di intelligenza artificiale che consente agli utenti di trasformare i messaggi di testo in brevi clip video. Google accetta la sfida promuove una piattaforma simile, chiamata Imagen Video. Il progetto si basa su un modello di Intelligenza artificiale che può generare filmati partendo da testi scritti, anche in alta qualità. Nella spiegazione online del modello, Google afferma che Imagen Video è in grado di generare filmati “con un profondo grado di conoscenza del mondo”. Le capacità includono la creazione di clip in diversi stili, compresi quelli in 3D.

Imagen Video ha mostrato quanto rapidamente sia possibile sviluppare modelli di algoritmi che producono contenuto multimediale a partire da sintesi testuali. La prima generazione dell’Ia di Big G si chiamava Imagen ed era delegata solo alla realizzazione di immagini a seguito di una descrizione di testo. Google ha parlato anche di un secondo progetto, denominato Phenaki, che a differenza di Imagen Video può generare filmati più lunghi da descrizioni dettagliate e specifiche.

Il gruppo che lavora su Phenaki afferma che il modello può sfruttare i vasti set di dati testo-immagine per generare video, in cui l’utente può anche narrare e modificare dinamicamente le scene. Visto che i modelli generativi possono essere utilizzati in modo improprio per generare contenuti falsi e dannosi, Google afferma di aver adottato varie misure per ridurre al minimo tali rischi. Attraverso diverse sperimentazioni, l’azienda ha applicato una sorta di “marchio” ai suoi strumenti, così da lasciare traccia nel codice del video dell’utilizzo di software come Imagen Video o Phenaki, per distinguerli dai filmati originali, prodotti nel mondo reale. Nonostante ciò, il gruppo avverte che ci sono ancora sfide etiche da affrontare.


di Redazione