La trasformazione dell’energia in materia

venerdì 29 aprile 2022


Quando si legge che il pensiero modifica la realtà non si legge mai come faccia tecnicamente, scientificamente, il pensiero ad influenzare e financo a modificare la realtà. Ecco come funziona scientificamente, tecnicamente. Questa forma di comunicazione si svolge ad un livello talmente sottile da essere difficilmente misurabile già con gli strumenti scientifici sofisticati oggi a disposizione.

L’energia o meglio le frequenze dei campi elettromagnetici ambientali influenzano profondamente le nostre membrane cellulari – sono queste anziché il nucleo della cellula ad essere il nostro “cervello” interno – specificamente esse influenzano l’attività dei nostri canali ionici proteici del sodio (Na+), del potassio – K+ATPasi – e del calcio – Ca2+ATPasi. Queste proteine delle membrane cellulari controllano le attività elettriche delle cellule incluso lo sviluppo ed il mantenimento del potenziale – che è, semplificando, lo scarto elettrico espresso e prodotto nella e dalla cellula – delle membrane cellulari cosicché i campi elettromagnetici ambientali possono modellare la salute ed il destino dei sistemi biologici. La radiazione a microonde dei telefoni cellulari ad esempio, ed in generale degli apparecchi elettronici, interferisce con le nostre cellule e il loro normale comportamento, disturbandoli e creando disfunzioni.

È stato Royal Rife, un inventore americano degli anni Quaranta del secolo scorso, ad avere creato, seguendo allora tale intuizione, un dispositivo in grado di emettere un “raggio” che indeboliva o distruggeva gli agenti patogeni concentrando contro di essi campi energetici che producevano interferenze costruttive o distruttive.

Già allora Nikola Tesla aveva immaginato che un giorno i sistemi biologici quali siamo noi si sarebbero lavati e curati con i campi elettromagnetici, con l’energia. Una sorta di doccia di frequenze elettromagnetiche in grado di disintegrare batteri e virus pulendo i nostri corpi materiali.

La trasformazione dell’energia in materia e la conseguente spiegazione del principio della relatività di Albert Einstein e la famosa formula che equipara energia e materia è comprensibile parlando dei nostri elettroni. Molto sinteticamente siamo fatti di atomi che possono essere divisi in elettroni e nuclei, i nuclei dell’atomo possono a loro volta essere divisi in protoni e neutroni, questi ultimi – i protoni e i neutroni – possono essere divisi in quark, i quali rappresentano ad oggi il livello ultimo della materia.

Heisenberg, negli anni Ottanta del secolo scorso, ha messo in guardia circa un necessario cambio di mentalità. Si era pensato infatti sino ad allora che dividendo sempre più la materia si sarebbe arrivati all’energia. Ma così non era, e così non è. La materia è divisibile fino a raggiungere non una particella ma una trasformazione dell’energia in materia. Ed ecco qui l’elettrone e la teoria della interazione tra luce (energia) ed elettroni o teoria della elettrodinamica quantistica. Quando un quanto di luce – la luce è corpuscolo ed onda allo stesso tempo, i quanti sono i corpuscoli della luce – passa accanto al nucleo di un atomo, può trasformarsi in una coppia di particelle, un elettrone e un positrone e in un urto ad alta energia in due elettroni e due positroni. Ciò significa che virtualmente il quanto di luce è costituito di due o quattro particelle. L’elettrone è puntiforme ovvero privo di struttura interna, diversamente dai protoni e neutroni che sono fatti di quark. Ecco come scientificamente ed empiricamente – è provato, dimostrato – la energia è materia condensata e viceversa, come ci ha detto Einstein.


di Francesca Romana Fantetti