mercoledì 21 marzo 2018
Costringere i giganti del web a pagare le tasse laddove producono profitti? Si può. La Commissione Ue propone una soluzione temporanea, applicabile da subito: una tassa del 3% sui ricavi da vendita di spazi pubblicitari (come Google), cessione di dati (come Facebook) e attività di intermediazione tra utenti e business (come Uber), messa in campo contro società con un fatturato globale superiore a 750 milioni di euro ed uno europeo sopra i 50 milioni.
Bruxelles stima introiti per almeno 5 miliardi l’anno. “Non è una imposta anti-Stati Uniti”, ha chiarito il commissario Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Bruxelles, segnalando di aver illustrato questo concetto anche al segretario al Tesoro degli Usa, Steven Mnuchin.
La tassa assicura che le attività che oggi non vengono tassate comincino a generare introiti immediati per gli Stati membri. E aiuta a evitare azioni unilaterali che creerebbero un “patchwork di risposte nazionali. Qualcosa che danneggerebbe il nostro mercato unico”.
di Redazione