Ott contro Telco

giovedì 16 aprile 2015


Solo pochi anni fa l’arrivo dei cosiddetti Over the Top, i giganti della Rete, ha radicalmente “scombussolato” gli assetti e gli equilibri fino ad allora esistenti nel settore media e comunicazioni. Negli ultimi anni reiterate sono state (e sono tuttora) le lamentazioni dei “vecchi media” – broadcaster in primis. La protesta dei classici produttori di contenuto contro i nuovi entranti era determinata da un gioco che viene percepito ad armi impari. Se infatti i vecchi player erano e sono sottoposti a regole stringenti, tetti pubblicitari, norme in rispetto del diritto d’autore, regolamentazioni in materia di minori, gli Ott vivono in un regime di pressochè completa anarchia, privi di regole di sorta e spesso agevolati da sedi in paradisi fiscali che consentono loro di evitare la tassazione dei paesi in cui operano. Stando ai rumors, dopo il mondo del “content” i giganti sono pronti a sferzare un nuovo attacco, questa volta rivolto al mondo dei “network”, inteso in termini di infrastrutture di rete. Nel mirino le compagnie di telecomunicazioni. Google e Facebook, i due colossi più grandi attualmente in campo, hanno scelto di lanciare una serie di servizi wireless, diventando così diretti concorrenti delle telco… anche se a parole negano di voler scatenare una guerra.

Il nuovo progetto di Google si porrebbe l’obiettivo di risolvere l’annoso problema del roaming. Come molti ricorderanno, l’Unione Europea aveva tentato di eliminare questo “dazio”, almeno all’interno dell’Ue, entro la fine del 2015, ma le potenti lobby delle tlc erano riuscite a far slittare la data di 3 anni, posticipandone l’abolizione al 2018. Se è vero che negli anni gli “extra costi” per messaggi e chiamate estere da cellulare si sono fortemente ridotti, il roaming resta comunque un problema e viene vissuto dagli utenti come una imposizione ingiusta.

Obiettivo di Google - per la riuscita del quale sono già in corso numerose trattative - è quello di stringere accordi con gli operatori per l’accesso wholesale alle loro infrastrutture nei paesi dotati di una rete evoluta. Laddove invece mancassero proprio “le basi”, Google si prefigge la creazione di una propria rete di telefonia mobile. Anche Facebook, per attrarre nuovi utenti – soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – all’utilizzo della rete si sta adoprando offrendo connessioni e app gratis. L’implementazione del traffico – hanno sostenuto i responsabili del social network – non porterebbe un utile soltanto all’azienda di Menlo Park, ma anche a tutti gli operatori di sistema, telco comprese. Se questo è in parte vero, va tenuto conto comunque che la maggior parte dei ricavi delle compagnie di telecomunicazione deriva dal traffico voce e non da quello dati. E proprio in tal senso ancor più minacciosa si profila la prospettiva di WhattsApp. Solo pochi giorni fa è stato infatti annunciato che a brevissimo l’app di messaggistica istantanea acquistata da Facebook poco più di un anno fa – che vanta ormai 700 milioni di utenti – presto consentirà anche chiamate vocali a tutti gli utenti del globo…

L’ingresso dei nuovi protagonisti della scena aveva già indebolito gli operatori di telecomunicazione che con i servizi internet avevano visto calare progressivamente il proprio fatturato. Certo è che questi nuovi progetti non faranno che inasprire la loro situazione già non esattamente prospera. Allearsi o soccombere?

 


di Elena D’Alessandri