Regolamento Agcom che piace agli Usa

mercoledì 7 maggio 2014


Il 31 marzo scorzo, dopo interminabili discussioni ed infinite polemiche, è entrato in vigore il Regolamento Agcom sul Diritto D’Autore On-line. Un provvedimento che – come è stato più volte ripetuto dai membri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni presieduta da Angelo Marcello Cardani – intende combattere fenomeni massivi di pirateria e non andrà in alcun modo a limitare la libertà della rete. Ad un solo mese di distanza, da Oltreoceano giunge un segnale forte di apprezzamento.

Per la prima volta in 25 anni, l’Italia è uscita dalla “watch list” – ovvero la lista in cui sono inseriti i Paesi che mostrano una situazione critica per quanto riguarda la protezione dei diritti e la tutela del copyright – dello Special Report 301 degli Stati Uniti. Il rapporto, una pubblicazione a cadenza annuale realizzata dall’Office of the United States Trade Representative (ufficio del commercio statunitense), nel 2014 ha presentato infatti alcune importanti novità relative all’assetto internazionale in materia di tutela della proprietà intellettuale nei Paesi partner commerciali degli Stati Uniti.

L’ambasciatore Michael Froman ha dichiarato di “congratularsi con il Governo italiano e con quello delle Filippine per la rimozione dalla watch list. Dobbiamo riconoscere i loro risultati ed incoraggiarli a proseguire nei loro progressi”.

Grande è stata la soddisfazione del Presidente di Confindustria Cultura Italia, Marco Polillo, che ha sostenuto “un riconoscimento importante per il nostro Paese, dopo tanti anni in cui l’Italia era la maglia nera per la difesa della proprietà intellettuale”. Apprezzamenti sono giunti anche dal segretario generale della Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva – Fapav, Federico Bagnoli Rossi: “Si tratta di una decisione che denota apprezzamento per gli sforzi e le novità introdotte nel nostro Paese negli ultimi tempi. Il regolamento Agcom, in virtù della sua equilibrata impostazione, ha destato fin da subito un forte interesse anche a livello internazionale e la sua recente implementazione, assieme al prezioso lavoro svolto dalle forze dell’ordine, sono stati elementi decisivi per determinare l’uscita dell’Italia dalla watch list”.

È forse un po’ prematuro parlare di cambio di rotta e questo traguardo va letto come punto di partenza e non come punto di arrivo. Certamente, dopo anni di pressoché totale “deregulation” va riconosciuto che anche il nostro Paese ha intrapreso un cammino verso la protezione del diritto d’autore on-line che speriamo possa portare ad una salda ed effettiva tutela delle opere creative e quindi consentire una giusta remunerazione a tutta la filiera messa per anni a dura prova dal dilagante fenomeno della pirateria.


di Elena D’Alessandri