Facebook: il meglio della settimana

sabato 23 giugno 2012


La settimana non ci ha risparmiato nulla: ha aperto il fuoco il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Gianfranco Polillo, con la proposta, in linea di principio sacrosanta, di lavorare una settimana in più riducendo le ferie. Certo, lavorando di più la produzione aumenta ma allora perché non due settimane così da incrementare il recupero del pil di ben due punti? E perché non tre? In fondo anche l’asino di Buridano si era abituato a non mangiare e a non bere. Poi, certo......morì. E se questo è il traguardo, non sarebbe ora di smetterla di pagare la pensione agli ottantenni? E perché non iniziare tutti a mangiare una sola volta al dì? E del caravanserraglio degli enti statali e della burocrazia, con l’esorbitante spesa pubblica di province, regioni ed enti vari? Il problema, tanto verrà presto risolto, dato presto delle ferie godremo 365 giorni all’anno. Al momento il governo, con indomito coraggio, ha provveduto a portare al voto in aula al Senato il ddl di riforma costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari, un ottimo specchietto per le allodole, che riflette una misura tutt’altro che reale per la quale occorre una legge costituzionale e che è già stata stoppata dal neoaccordo Lega-Pdl al fine di favorire, prima, l’approvazione del Senato federale. Ma il presidente di Palazzo Madama Renato Renato Schifani assicura: «Un accantonamento “tecnico”, non di merito». Ecco, questa è la peggior garanzia che si potesse dare a cittadini. Di Colle in Colle corre veloce la presa di coscienza delle emergenze del Paese tanto che il capo dello stato, Giorgio Napolitano, si accorge d’improvviso che quello delle intercettazioni, è «un tema che va risolto». I Radicali si battono per l’amnistia ma votando no all’ipotesi di fumus persecutionis contro Lusi, di fatto ne approvano la carcerazione preventiva. Fortuna che il Paese può contare su un primo cittadino come il sindaco Pisapia che, per non urtare la suscettibilità delle autorità cinesi, ha negato la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Ma non ha capito, il caro Pisapia, che gli inchini in questo paese, anche se fatti a terra, sono molto rischiosi?

LUNEDÌ
Mario Bortot: «Il voto greco è andato bene: ogni partito rivendica una discreta Feta di successo»

Enzo Sara: «Polillo, sottosegretario all’Economia: “Se rinunciassimo a una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil di circa un punto”. Ecco, si vede che la riforma del lavoro non soddisfa neanche loro. E allora stanno pensando di riformare le ferie»

MERCOLEDÌ 
Enzo  Sara: «La ricetta di Monti. Acquistare bond col fondo Salvastati. La Ue replica: “È soltanto un’aspirina” e meno male: dopo tante supposte...0187

GIOVEDÌ
Leandro Papa: «Visto il caldo, non sarebbe meglio un bel governo balneare corredato di ottimo Governo Ombra?»

Enzo Sara: «Retroscena, l’ordine a Pisapia è giunto direttamente dalla Cina: “Tu non Dalai la cittadinanza onolalia a questa pelsona, pelché nostlo Paese non Lama”»

Francesco Grattoni: «Si vocifera che sia stato il Dalai Lama a rifiutare la cittadinanza milanese in quanto avrebbe avuto una fuga di notizie sul probabile discorso di Pisapia: “Anche io da ragazzo con mio fratello facevo a gara a chi sputava più lontano”» 

Simone Guidi: «Ecco Santità. Così nessuno dovrebbe accorgersi che lei è il Dalai Lama e le possiamo dare la cittadinanza onoraria. Si ricordi, lei non si chiama Tenzin Gyatso ma Razin Dumitrescu, lavora commerciando fili di rame di dubbia provenienza, vive nel campo di Opera con i fratelli Rom. Pensa di ricordarsi tutto?»

Julian Fourth: «Sono tornati i tempi di “a-questo-gioco-al-massacro-io-non-ci-sto”»

VENERDÌ
Giovanni Pannuccio: «In fondo in fondo tedeschi e greci non hanno che quello che meritano. E l’organizzazione costituzionale, amministrativa, economica e sociale della Germania non può che suscitare ammirazione, almeno nei suoi aspetti più evidenti. Ma come si fa a tifare per Golia e non per Davide?»


di Barbara Alessandrini