That's the Twitter, baby

giovedì 10 maggio 2012


Martedì sera il salotto di Ballarò si è interrogato sul risultato delle elezioni. Maurizio Crozza grilleggiava su governo e partiti, Piero Fassino e Anna Maria Bernini cercavano di spiegare, con gli strumenti della politica tradizionale, un movimento che viaggia sul web come quello di Beppe Grillo. E il sondaggista Nando Pagnoncelli diffondeva, con il terrore di tutto lo studio, un sondaggio che accreditava - sulle ali dell'entusiasmo del voto amministrativo - la formazione dell'ex comico al 15%. E mentre la televisione proseguiva in uno stanco dibattito vecchio di almeno ventiquattr'ore, le notizie viaggiavano su Twitter.

È stato il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, a lanciare la bomba: «Il Terzopolo è stato importante per chiudere la stagione Berlusconi, non è in grado di rappresentare la richiesta di cambiamento e novità». Un tweet che ha messo in fibrillazione il mondo del web. Se ne è accorto immediatamente Andrea Sarubbi (@andreasarubbi), deputato del Partito democratico e primo tra i politici a capire e utilizzare lo strumento dei cinguettii per abbattere il divario digitale tra il Palazzo e i cittadini. «No, non avete capito bene - ha tweettato Sarubbi - Mentre guardate Ballarò tv, e commentate il dibattito, su twitter è morto il Terzo Polo. Morto. Kaputt». Per poi proporre un hashtag per commemorare la fu aggregazione politica: « visto che è stato ucciso su twitter, ci vorrebbe almeno un hashtag di commiato. Roba tipo #RIPterzopolo, o qualcosa di simile».

Intanto Giovanni Floris e i suoi ospiti continuavano a discutere amabilmente (?) di "Grillo sì, Grillo no", trascurando del tutto uno degli effetti più rilevanti della tornata di voto amministrativo. Ancora Sarubbi: «Niente, a Ballarò non si sono ancora accorti del tweet assassino. Ma lo leggono twitter o scrivono solo?». Già, perché lo staff della trasmissione di RaiTre ha un account twitter molto attivo nelle ore della messa in onda (@Ballarorai). 

Ma si sono accorti di quel che stava succedendo sul social network solo dopo un'ora dall'esternazione di Casini. Che, per di più, riprendeva quanto detto nell'intervista rilasciata al Tg1 delle 20.00 di quella stessa sera. È stato proprio il leader dell'Udc a sottolineare come la stessa cosa, comunicata attraverso la televisione e poi sul web, ha avuto un'eco estremamente più ampia viaggiando sulla rete piuttosto che nell'etere: «Stasera ho capito che Floris segue #twitter e non ascolta i tg Rai. Della serie: declino del #servizio pubblico!».

Casini non è nuovo all'utilizzo di Twitter. Proprio sul social network, in collaborazione con il deputato centrista Roberto Rao (@robertorao), ha diffuso l'ormai celebre foto che ha immortalato un momento del vertice tra Mario Monti, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e lo stesso @pierferdinando. Al punto da diventare una vera e propria tweetstar. Oltre 56mila follower, decine di retweet per ogni frase cinguettata, una foto profilo accigliata e in maniche di camicia. Nella sua timeline meno di duecento profili, scelti con cura. Ci sono Giuliano Ferrara (@ferrarailgrasso) e Andrea Vianello (@andreavianel), ma anche Claudia Vago (@tigella) e Antonio Polito (@antoniopolito1).


di Pietro Salvatori