In vendita un pezzo di storia (non solo d’Inghilterra)

mercoledì 3 dicembre 2025


Quattro milioni e mezzo di sterline. All’incirca 5,4 milioni di euro. Per fare proprio un pezzo di storia delle istituzioni, della politica, dell’Inghilterra. A questa cifra è in vendita, infatti, la Magna Carta Island, un isolotto privato di circa 20mila metri quadrati sul Tamigi, tra Windsor ed Egham, a nord di Londra, con – prospiciente il fiume – la Magna Carta House, una sorta di château francese.

In verità, la costruzione in vendita non esisteva il 15 giugno del 1215, quando fu firmato il documento “fondamento della libertà individuale contro l’autorità arbitraria del despota”. Al di là dell’enfasi, la prima Costituzione della storia.
La Magna Carta House fu realizzata in stile pseudo-normanno nel 1834 dal parlamentare George Simon Harcourt sulle rovine del castello appartenuto al barone Richard de Montfichet, uno dei venticinque nobili firmatari del documento con re Giovanni.
Il palazzo è stato variamente modificato al suo interno ma di originale è rimasta la Magna Carta Room, con al centro un tavolo ottagonale sormontato da una pietra che – si racconta, ma non è provato – fu usata come leggìo per apporre le firme.
La Magna Carta Island non è l’unica località dell’area definita Runnymede, dove per certo si sa che fu stilata e siglata la Magna Carta, a volersi appropriare dell’evento, ma è l’unica a essere stata implicitamente “validata” dai Reali d’Inghilterra. Nel 1974 la regina Elisabetta vi piantò un albero, ancora rigoglioso, al termine di un incontro con Richard Nixon, allora presidente degli Usa. Il viaggio di Nixon a Londra sarebbe stato l’ultima sua visita di stato. Da lì a poco si sarebbe dimesso, travolto dallo scandalo Watergate con l’accusa – per paradosso, avendo da poco visitato il luogo dove probabilmente fu firmata la Magna Carta – proprio di “arbitrio e dispotismo”.


di Pietro Romano