venerdì 14 novembre 2025
Germania, (ex) locomotiva irrequieta. Con brusche fermate e improvvise accelerazioni. Una mano prova a dargliela Google. Il colosso americano ha annunciato un investimento di 5,5 miliardi di euro per il quadriennio 2026-2029. Il progetto prevede l’ampliamento dei centri dati e delle infrastrutture. In particolare, fa sapere Philipp Justus, amministratore delegato di Google Germania, verrà costruito un nuovo centro dati a Dietzenbach, in Assia, e quello della vicina Hanau verrà ampliato. Si prevede inoltre di espandere le sedi a Monaco di Baviera. Google afferma che gli investimenti consentiranno la creazione di 9.000 posti di lavoro all’anno fino al 2029, per un totale di 36mila nuovi occupati in 4 anni. “Questo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, in questo momento”, ha commentato Il vice-cancelliere Lars Klingbeil, e cioè “veri investimenti nel futuro, nell’innovazione, nell’Intelligenza artificiale, nella trasformazione climaticamente neutrale e nei futuri posti di lavoro”.
Per il governo di Friedrich Merz, è una boccata d’ossigeno. “Vogliamo fare della Germania una sede leader per i data center in Europa. L’investimento annunciato da Google dimostra quanto la nostra posizione geografica sia interessante per le infrastrutture digitali”, ha detto il ministro per la digitalizzazione, Karsten Wildberger, in una dichiarazione alla Reuters. Anche per il ministro della Ricerca Dorothee Bär, la decisione di Google è la prova che la Germania è una destinazione attraente. “L’Intelligenza artificiale e la produzione di energia a impatto climatico zero – rileva – sono due delle tecnologie chiave dell’agenda high-tech tedesca, e saranno rafforzate dall’impegno di Google: questo porterà crescita e valore aggiunto al nostro Paese”. Soprattutto in una zona specifica, quella del Reno-Meno. Il grande hub Internet DE-CIX si trova, infatti, nell’area metropolitana di Francoforte, dove ha sede la Bce. Si tratta di un gigantesco punto di scambio dati, che consente agli operatori di data center di trasferire enormi quantità di dati senza ritardi. Il crescente utilizzo di applicazioni di Intelligenza artificiale richiede un’enorme capacità di calcolo aggiuntiva e, di conseguenza, un fabbisogno energetico eccezionalmente elevato. Google ha dichiarato di aver sviluppato un progetto per la sua nuova struttura a Dietzenbach, in Assia, che prevede l’utilizzo e il riutilizzo del calore in eccesso. Il calore di scarto verrà immesso nella rete di teleriscaldamento e utilizzato dai cittadini. Una volta operativo, il data center sarà in grado di fornire acqua calda e riscaldamento a oltre 2.000 famiglie locali.
L’elevata domanda di servizi cloud sta attualmente trainando gli affari non solo di aziende tecnologiche statunitensi come Google, Microsoft e Amazon, ma anche di provider tedeschi come Schwarz Group, Ionos e Deutsche Telekom, fa sapere la Deutsche presse agentur. La scorsa settimana, Telekom e Nvidia, azienda statunitense produttrice di chip per l’Intelligenza artificiale, hanno annunciato un investimento in un data center a Monaco di Baviera di um miliardo di euro. Secondo l’associazione di settore Bitkom, quest’anno gli operatori di data center in Germania investiranno un totale di circa 12 miliardi di euro. La partita si gioca tutta sui dati. Ogni ricerca su Google, ogni testo generato dall’Intelligenza artificiale, ogni backup su cloud ha bisogno centri dati. Sono la spina dorsale della digitalizzazione e stanno diventando sempre più importanti grazie al boom dell’Ia. E sono un motore chiave per la competitività, sia nazionale che internazionale. Quattro mesi fa una ricerca di Deloitte ha lanciato l’allarme sull’enorme divario che ha la Germania nella fornitura per le infrastrutture di Intelligenza artificiale e data center. Servirebbero, infatti, almeno 60 miliardi di investimenti entro il 2030, anno in cui triplicherà la necessità di avere centri dati abilitati all’Intelligenza artificiale.
L’arretrato è così grande perché, dice la ricerca, negli ultimi anni la Germania ha fatto affidamento essenzialmente sulla capacità di utilizzare le capacità di altri fornitori a livello globale. E ora ci si sta rendendo conto che questo non è sufficiente per un’infrastruttura di Intelligenza artificiale sovrana. Applicazioni di Ia, come modelli linguistici o generatori di immagini, richiedono un’enorme potenza di calcolo, che a sua volta consuma elettricità. L’espansione della rete elettrica non riesce a tenere il passo. I problemi principali sono due: elevati investimenti necessari e, in alcuni casi, ritardi significativi nel collegamento dei data center alla rete elettrica. L’investimento da 5,5 miliardi di Google, fa seguito all’impegno da 2 miliardi annunciato a luglio da Oracle per un nuovo centro dati, sempre nella regione del Reno-Meno. Il mondo politico ed economico è sempre più sotto pressione per creare le condizioni che permettano alla Germania di tenere il passo nella competizione globale. Come? Con un’economia che investa, e uno Stato che allo stesso tempo crei un quadro normativo e un sistema di incentivi per gli investimenti. È una corsa contro il tempo, dicono: chi si espanderà più velocemente si assicurerà un vantaggio competitivo. Più è rapida l’espansione, più è rapido l’accesso alla rete.
di Pierpaolo Arzilla