martedì 14 ottobre 2025
Dopo il Medio Oriente, Donald Trump mette il conflitto russo-ucraino nel mirino. Il presidente americano ha confermato che venerdì riceverà alla Casa Bianca il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Sul volo di ritorno dal Medio Oriente, Trump ha risposto “credo di sì” a un giornalista che gli chiedeva se avrebbe ospitato il leader ucraino. Zelensky, dal canto suo, aveva già annunciato che si sarebbe recato a Washington “questa settimana”. La Russia, intanto, “accoglie con favore” la conferma da parte di Trump della volontà di cercare una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina, ribadita dal presidente statunitense ieri alla Knesset, dopo l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. “Accogliamo con favore tali intenzioni, accogliamo con favore la conferma della volontà politica di fare tutto il possibile per facilitare la ricerca di una soluzione pacifica”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
“La Russia è pronta a una risoluzione pacifica” ma “attualmente, per mancanza di alternative, continua l’operazione militare speciale”, ha aggiunto il megafono di Putin, sottolineando che “in ogni caso, la Russia garantirà i propri interessi e raggiungerà gli obiettivi prefissati”. Il Cremlino ha inoltre richiamato il ruolo dell’inviato statunitense Steve Witkoff nel raggiungimento dell’accordo per Gaza, esprimendo l’auspicio che il suo “talento” possa contribuire anche alla ricerca di una soluzione per l’Ucraina. “Conosciamo il signor Witkoff, che è un professionista efficace – ha detto Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin – Ha provato le sue capacità in Medio Oriente, e speriamo che il suo talento continuerà a contribuire al lavoro per risolvere il conflitto in Ucraina”. Secondo la Tass, Witkoff avrebbe avuto negli ultimi mesi diversi incontri al Cremlino con Putin, ciascuno durato diverse ore.
Ma mentre la diplomazia si muove, la guerra continua. Durante la notte, le forze russe hanno condotto nuovi attacchi contro infrastrutture energetiche nelle comunità di Dolynske e Nova Praha, nella regione centrale di Kirovohrad. Lo ha riferito il governatore dell’oblast, Andrii Raikovych, su Telegram, citato da Ukrinform. “Secondo le informazioni preliminari, non ci sono vittime. Alcuni edifici sono stati danneggiati. Cinque insediamenti rimangono senza elettricità. Gli incendi nei siti sono stati spenti”, si legge nel comunicato. Il servizio di emergenza statale ha confermato che tutti gli incendi sono stati domati, grazie all’intervento di 34 soccorritori e sette mezzi d’emergenza, oltre a una squadra dei vigili del fuoco locali.
Le forze di difesa aerea ucraine hanno riferito di aver neutralizzato 69 dei 96 droni russi lanciati tra la sera di lunedì 13 e la mattina di martedì 14 ottobre. Secondo Ukrinform, la Russia ha impiegato droni d’attacco Shahed – di matrice iraniana – Gerbera e altri modelli, partiti dalle regioni di Millerovo, Bryansk, Oryol, Kursk, Primorsko-Akhtarsk e dalla Crimea occupata. Circa 60 di essi erano droni di tipo Shahed. L’offensiva aerea è stata contrastata da unità dell’Aeronautica militare ucraina, truppe missilistiche antiaeree, reparti di guerra elettronica e squadre mobili di intercettazione. Alle 8:30 di martedì, secondo i dati preliminari, 69 droni nemici erano stati abbattuti o disattivati nelle regioni settentrionali, meridionali, orientali e centrali del Paese. Gli attacchi hanno interessato sette località, con 27 episodi documentati e diversi detriti di droni caduti al suolo. Le autorità ucraine segnalano che l’attacco è ancora in corso, con droni russi ancora presenti nello spazio aereo.
Successivamente, un convoglio di aiuti umanitari delle Nazioni unite è stato colpito da un attacco russo nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina. Fortunatamente senza vittime. Lo ha reso noto il governatore dell’oblast, Oleksandr Prokudin, che ha definito “miracoloso” il fatto che nessuno sia rimasto ferito. Secondo Prokudin, il convoglio – composto da quattro veicoli bianchi con il logo dell’Onu, carichi di diverse tonnellate di aiuti – sarebbe stato deliberatamente preso di mira nella città di Bilozerka da droni e artiglieria russi. Uno dei veicoli è stato distrutto dalle fiamme, un altro gravemente danneggiato. “Attacchi di questo genere sono del tutto inaccettabili. Gli operatori umanitari sono protetti dal diritto internazionale umanitario e non dovrebbero mai essere attaccati”, ha dichiarato Matthias Schmale, coordinatore umanitario delle Nazioni unite per l’Ucraina. L’attacco è avvenuto nella città di Bilozerka, a pochi chilometri dal fiume Dnipro, che segna la linea del fronte nel settore di Kherson. Le truppe russe controllano la sponda orientale del fiume, mentre scontri e bombardamenti si verificano quotidianamente su entrambe le rive.
Il governatore Prokudin ha riferito che gli aiuti trasportati – “diverse tonnellate” di materiali – erano destinati ai civili ucraini e ha accusato la Russia di “terrorismo”. Il convoglio conteneva circa 800 pacchi individuali “contenenti beni di prima necessità per anziani, donne e ragazze”, ha spiegato Jacqueline Mahon, funzionaria del Fondo delle Nazioni unite per la popolazione (Unfpa), intervistata dall’Afp. “La regione ha un’altissima percentuale di anziani, molti dei quali non possono muoversi a causa dei droni e dei bombardamenti e dipendono perciò dagli aiuti umanitari per sopravvivere”, ha aggiunto Mahon. Le difficoltà per la popolazione restano aggravate dalle interruzioni di corrente e dai danni alle infrastrutture elettriche, di riscaldamento e idriche. “Le frequenti interruzioni di corrente e i danni agli impianti elettrici, di riscaldamento e idrici aggravano ulteriormente la loro vulnerabilità”, ha concluso la funzionaria delle Nazioni unite.
di Eugenio Vittorio