Armi intelligenti e selettive

giovedì 28 agosto 2025


Per evitare, in futuro, che la Corte penale internazionale spicchi un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra nei confronti di primi ministri o presidenti di Stati che dovranno affrontare delle guerre, occorre costruire armamenti selettivi come i fitofarmaci selettivi utilizzati in agricoltura. I fitofarmaci selettivi sono “un prodotto fitosanitario (erbicidi, insetticidi o fungicidi) che agiscono solo sull’organismo nocivo da combattere, rispettando la coltura o altre specie utili, come insetti benefici o altre piante non bersaglio. La sua selettività permette di eliminare le erbe infestanti senza danneggiare la coltura principale o di eliminare un parassita dannoso senza uccidere i suoi predatori naturali”. Forse, con la cosiddetta Intelligenza artificiale, che ormai è la panacea per risolvere qualsiasi problema, le grandi aziende che producono armi saranno in grado di realizzare strumenti di offesa o di difesa (armi intelligenti) che colpiranno solo i soldati e non avranno nessun impatto sulla popolazione civile. Pertanto, con l’Intelligenza artificiale i missili, i cannoni e le bombeintelligenti” saranno in grado di colpire selettivamente solo i militari, anche se gli stessi utilizzeranno la popolazione civile come scudi umani, i terroristi e coloro che hanno come obiettivo di offendere il nemico.

Sono consapevole del fatto che fare ironia sui morti civili è moralmente deplorevole; tuttavia, è quantomeno ipocrita pensare che le guerre possano evitare “gli atroci effetti collaterali” come le vittime innocenti quali: donne, bambini e anziani. Nello specifico della guerra di Gaza, che è stata causata dall’eccidio di innocenti il 7 ottobre del 2023 da parte dei terroristi di Hamas, è difficile se non impossibile determinare chi è “un soldato palestinese”, chi sono i terroristi islamici e chi, dei palestinesi, è uno scudo umano. Nella guerra in corso tra Israele e gli islamisti di  Hamas “l’informazione” è veicolata dagli stessi jihadisti e i media occidentali considerano come verità assoluta i comunicati giornalieri rilasciati dalla efficace propaganda di Hamas. Ogni giorno, l’esercito israeliano è esposto al rischio di colpire la popolazione civile per il fatto che i terroristi islamici utilizzano le strutture civili come strumento di difesa e di offesa contro l’esercito e i riservisti.

La guerra tra lo Stato ebraico e i terroristi di Hamas non si combatte tra eserciti regolari. Da una parte opera sul campo l’esercito di Israele che deve rispettare le regole previste dal codice di ordinamento militare (Com), dal codice penale militare di guerra (Cpmg) e dalle norme del diritto umanitario internazionale cercando, nei limiti del possibile, di evitare il coinvolgimento della popolazione civile; dall’altra i tagliagole di Hamas utilizzano tutti gli strumenti di guerriglia per cercare di infliggere il massimo delle perdite al Idf, incluso l’uso della popolazione palestinese come ostaggi e scudi umani. È facile, per i commentatori, puntare il dito contro gli eccessi dell’esercito israeliano dai comodi salotti televisivi e nelle redazioni; più complicato per i soldati per i quali spesso il non agire può significare la perdita delle loro vite.

Tutti siamo per il cessate il fuoco, atto propedeutico alla fine delle ostilità, e per il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Più difficile per il governo di Israele trovare una soluzione che non comprometta la difesa dei cittadini israeliani dagli attentati terroristi e per la difesa della esistenza stessa della Stato di Israele. La storia insegna che tutti i governi di centro, di destra e di sinistra, che si sono succeduti dalla nascita dello Stato ebraico, non hanno lasciato nulla d’intentato per una soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese. La causa ostativa è stata sempre il rifiuto dei palestinesi di riconoscere lo Stato israeliano.


di Antonio Giuseppe Di Natale