venerdì 1 agosto 2025
Il 30 luglio il Marocco ha celebrato la Festa del Trono, uno dei momenti più solenni e significativi della vita istituzionale del Regno. La ricorrenza, che commemora l’ascesa al trono di sua maestà il Re Mohammed VI, è molto più di una data simbolica: rappresenta un legame profondo tra il sovrano e il suo popolo, un patto vivo che affonda le radici in oltre dodici secoli di storia e che continua a ispirare la marcia del Paese verso la modernità.
Nel corso della cerimonia ufficiale, l’ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Youssef Balla, ha ricordato il significato profondo della giornata: “È con profonda emozione e grande onore che mi rivolgo a voi oggi per celebrare una ricorrenza altamente simbolica e profondamente radicata nella coscienza nazionale marocchina: la Festa del Trono. Questa giornata rappresenta ben più di una commemorazione: è l’espressione viva del legame indissolubile che unisce il popolo marocchino al proprio sovrano, sua maestà il Re Mohammed VI”.
“Oggi celebriamo non solo l’anniversario dell’ascesa al Trono del nostro Augustissimo Sovrano – continua l’ambasciatore – ma anche lo slancio di una nazione in cammino, la visione lungimirante di una guida illuminata e i successi di un popolo unito attorno ai propri valori fondanti. Il Marocco di oggi è profondamente trasformato: saldo nelle sue radici millenarie, ma fortemente orientato verso l’innovazione e lo sviluppo sostenibile”.
Negli ultimi anni, e in particolare con lo slancio delle riforme che conducono oltre il 2025, il Marocco ha intrapreso un percorso deciso verso l’inclusione, l’efficienza e l’equità sociale. Sotto la guida di sua maestà il Re Mohammed VI, il Regno ha rafforzato la coesione nazionale, combattuto le disuguaglianze territoriali e investito nel capitale umano, nell’educazione e nei servizi sociali, adottando una visione inclusiva e fondata sulla dignità delle persone.
Il Paese si posiziona oggi come attore regionale di primo piano: credibile, stabile e influente. Il Marocco gioca un ruolo centrale nella lotta al terrorismo, nella cooperazione in materia di sicurezza, nella gestione dei flussi migratori e nella promozione dello sviluppo sostenibile. Ha ospitato la Cop22, promosso progetti strategici come il gasdotto Marocco-Nigeria e ampliato la sua impronta economica e diplomatica in Africa con iniziative strutturali, tra cui l’Iniziativa Atlantica. Questa iniziativa, lanciata nel 2023, mira a offrire ai Paesi africani senza sbocco sul mare un accesso sicuro e stabile all’oceano Atlantico, creando infrastrutture geopolitiche e commerciali capaci di rafforzare l’integrazione e l’autonomia economica del continente.
Un passo concreto in questa direzione è stato compiuto l’8 maggio 2025, quando il Re Mohammed VI ha ricevuto a Rabat i ministri degli Esteri di Mali, Burkina Faso e Niger, membri dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes). L’incontro ha segnato un momento importante nel rafforzamento del partenariato strategico tra Rabat e i Paesi del Sahel, inserendosi pienamente nel disegno di stabilizzazione e cooperazione promosso dal Regno. Il contesto è critico: secondo il Global Terrorism Index 2025, nel solo 2024 il Sahel ha concentrato il 19 per cento degli attacchi terroristici globali e il 51 per cento delle vittime, in aumento rispetto al 48 per cento dell’anno precedente. I gruppi armati affiliati ad al-Qaeda e allo Stato Islamico approfittano del vuoto di governance, delle tensioni etniche e della fragilità economica per espandersi verso i Paesi costieri.
In questo scenario, il Marocco non si limita a osservare, ma agisce con discrezione e determinazione, proponendosi come partner strategico per la stabilizzazione del continente. La sua diplomazia pragmatica trova riscontro in un’area dove la cooperazione si fa ogni giorno più necessaria. “Il Marocco – ha ricordato l’ambasciatore Balla – non si propone come attore di potenza, ma come ponte. Agisce, connette, propone. È un costruttore”.
di Costantino Pistilli