Trump si rivolge a Putin: ultimo avviso

martedì 15 luglio 2025


Donald Trump alza la posta sul dossier ucraino. Nel pieno di un’agenda internazionale sempre più tesa, il presidente statunitense ha ricevuto nello Studio Ovale il segretario generale della Nato Mark Rutte, ufficializzando una strategia che punta a consolidare il sostegno militare a Kiev, ma anche a spingere Vladimir Putin verso un’intesa entro un termine preciso. “Patriot ed altre armi Usa a Kiev tramite la Nato e pagate dai Paesi europei. Ma anche sanzioni secondarie a Mosca se non raggiunge un accordo di pace entro 50 giorni”: così Trump ha sintetizzato la sua nuova linea. Il commander-in-chief non ha risparmiato parole dure nei confronti del presidente russo. “Sono molto deluso da Putin”, ha ammesso, lasciando trapelare la crescente insofferenza nei confronti del Cremlino. “Pensavo fosse uno che facesse sul serio. Invece è sempre gentile nelle nostre conversazioni, ma poi la sera bombarda tutti”, si era lamentato poche ore prima, mentre Axios rivelava che Trump avrebbe confidato a Emmanuel Macron la convinzione che Putin “vuole prendersi tutto”, dopo un colloquio telefonico avuto il 3 luglio.

La vera novità è l’ultimatum lanciato al Cremlino. “Applicheremo dazi molto severi se non raggiungeremo un accordo entro 50 giorni e saranno al 100 per cento”, ha tuonato Trump. Una misura che il presidente intende introdurre sfruttando i propri poteri esecutivi, senza attendere la legge bipartisan in discussione al Congresso che prevede tariffe anche più pesanti, fino al 500 per cento. “È una buona legge e potrebbe essere utile, ma penso che non ce ne sarà bisogno”, ha osservato con fermezza. Dalla Casa Bianca precisano che si tratterebbe di sanzioni secondarie, capaci di colpire indirettamente la Russia attraverso la pressione sui suoi principali partner commerciali, come Cina e India, grandi acquirenti delle forniture energetiche russe. L’obiettivo dichiarato è strangolare le entrate – e diminuire gli alleati – che alimentano la macchina bellica del Cremlino. “Uso il commercio per molte cose, ma è ottimo per risolvere le guerre”, ha spiegato Trump, evidenziando un approccio muscolare e pragmatico al conflitto.

Il presidente ha però evitato di rispondere sul perché abbia deciso di concedere a Putin un orizzonte temporale di 50 giorni. Un intervallo giudicato eccessivo da Bruxelles. L’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, pur definendo “positivo che il presidente Donald Trump mostri un atteggiamento duro con la Russia”, ha sottolineato che “50 giorni sono un periodo molto lungo, visto che gli ucraini vengono uccisi ogni giorno”. Nonostante il pugno di ferro, Trump ha scelto di non affondare sul piano personale contro Putin. “Non voglio dire che è un assassino, ma è un tizio tosto”, ha affermato, lasciando comunque la porta aperta a una soluzione negoziale. Nel frattempo, il leader americano ha illustrato in dettaglio il nuovo accordo siglato con la Nato. Washington fornirà armamenti di ultima generazione a Kiev, tra cui batterie di Patriot, che saranno acquistati e pagati dagli alleati europei. “Miliardi e miliardidi dollari in commesse militari, ha annunciato Trump, rivendicando il fatto che “gli Usa produrranno armi di altissima qualità ma non sborseranno nulla”.

Secondo quanto comunicato da Rutte, Germania, Finlandia, Canada, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Danimarca figureranno tra i principali acquirenti. Berlino ha già confermato la fornitura di due sistemi Patriot, con il ministro della Difesa Boris Pistorius volato a Washington per perfezionare i dettagli, mentre Oslo dovrebbe inviarne uno. Ma, come anticipato da Axios e dal Washington Post, non si esclude la cessione di missili a lungo raggio capaci di colpire in profondità il territorio russo, compresa Mosca (i missili Tomahawk). Sul fronte ucraino, Volodymyr Zelensky ha accolto positivamente i nuovi sviluppi. Il presidente ha definito “produttivo” l’incontro avuto a Kiev con l’inviato speciale di Trump, Keith Kellogg. “Abbiamo discusso del percorso verso la pace e di cosa possiamo fare concretamente insieme per avvicinarla”, ha scritto sui social. “Questo include il rafforzamento della difesa aerea ucraina, la produzione congiunta e l’approvvigionamento di armi di difesa in collaborazione con l’Europa”, ha aggiunto, ringraziando Trump “per gli importanti segnali di sostegno”.

Non si è fatta attendere la replica di Mosca. Il vicepresidente della Duma, Konstantin Kossacyov, ha ridimensionato la portata delle minacce Usa. “Se questo è tutto ciò che Trump intendeva dichiarare oggi sull’Ucraina, è tanto fumo e poco arrosto”, ha commentato su Telegram. “In 50 giorni quante cose possono cambiare sul campo di battaglia e negli umori dei leader della Nato e degli Usa!”, ha aggiunto, criticando la dipendenza europea dall’industria bellica americana. “Gli europei dovranno sborsare e sborsare, il formaggio gratuito per loro era in una trappola per topi. C’è solo un beneficiario: il complesso militare-industriale degli Stati Uniti”, ha concluso il vicepresidente della Duma.


di Eugenio Vittorio