sabato 12 luglio 2025
Una vicenda senza precedenti sta scuotendo il Canada. La Royal Canadian Mounted Police (Rcmp) ha annunciato l’arresto di quattro uomini del Québec, accusati di aver accumulato armi ed esplosivi al fine di attuare un complotto terroristico volto alla creazione di una milizia antigovernativa. Tra gli arrestati vi sarebbero membri attivi delle Forze armate canadesi, rendendo il caso ancor più allarmante e inedito nel panorama della sicurezza nazionale del Paese. Secondo quanto reso noto dalle autorità, i quattro imputati — Marc-Aurèle Chabot, 24 anni, Simon Angers-Audet, 24 anni, Raphaël Lagacé, 25 anni, e un quarto uomo il cui nome non è stato ancora diffuso (si sospetta Matthew Forbes, 33 anni, ndr) — avevano elaborato un piano per impadronirsi con la forza di alcuni terreni nei pressi della capitale del Québec, con l’obiettivo di instaurare una sorta di enclave indipendente gestita da una milizia armata. La Rcmp ha definito il piano come un atto di “estremismo violento motivato da ideologia”. Emergono inoltre dettagli inquietanti sul profilo ideologico dei sospettati. In particolare, Raphaël Lagacé aveva utilizzato i propri social network per attaccare pubblicamente la legge sul controllo delle armi promossa dal governo liberale, definendola un’ingerenza ingiustificata. Tra i contenuti da lui pubblicati, anche la foto di un cappello con la scritta: “Fai di nuovo di Trudeau un insegnante di teatro”, in evidente segno di disprezzo verso l’ex Primo Ministro rappresentante del Liberal Party.
Gli uomini avrebbero avviato delle attività di addestramento militare clandestino, incluse esercitazioni di tiro, tecniche di imboscata, sopravvivenza e navigazione, in un quadro che ricorda per molti aspetti i movimenti paramilitari osservati negli Stati Uniti d’America. Particolarmente grave è il fatto che parte delle attrezzature militari rinvenute durante le perquisizioni risulterebbe essere stata sottratta all’esercito canadese. L’enorme quantità di armi, munizioni ed esplosivi sequestrati ha spinto gli inquirenti a definire il caso come uno dei più preoccupanti nella recente storia del Paese in materia di sicurezza interna.
Gli esperti di antiterrorismo parlano di un salto di qualità nella minaccia terroristica e separatista canadese: “Il coinvolgimento di alcuni membri attivi delle forze armate in un piano terroristico rappresenta un precedente pericoloso, che impone una revisione dei protocolli di sicurezza e sorveglianza all’interno dell’esercito”, ha dichiarato un autorevole esperto di sicurezza al quotidiano The Globe and Mail. Il caso solleva importanti interrogativi e perplessità sul monitoraggio dell’estremismo ideologico all’interno delle istituzioni canadesi, e richiama l’attenzione sul fenomeno crescente delle milizie radicali che si ispirano a ideologie antigovernative, secessioniste e separatiste.
di Domenico Letizia