La libertà si esercita, non si supplica

martedì 27 maggio 2025


Con l’esempio della Repubblica Ceca

Murray Rothbard diceva che “il diritto all’autodifesa è quindi il diritto di usare la forza contro un aggressore. Il diritto di portare armi è un’estensione di questo diritto naturale fondamentale”. Non è un’affermazione da fanatico, ma una verità politica che sfida chi crede che la libertà si protegga solo con regolamenti, moduli e interventi statali. La realtà è che la libertà si difende anche con la possibilità di proteggersi da soli. Senza questa capacità, non c’è vera libertà, ma solo dipendenza. In Europa, questo principio è stato cancellato. La difesa personale è vista con sospetto. Chi parla di diritto alle armi viene subito associato a devianza, pericolo, violenza. Ma la storia insegna il contrario: le società libere sono quelle che si fidano dei cittadini. Li educano alla responsabilità, non li disarmano per paura. Ed è proprio per questo che vale la pena guardare a un esempio concreto, reale e europeo: la Repubblica Ceca.

IL CASO CECO: ARMATI E CIVILI

La Repubblica Ceca ha scelto una strada diversa. Ha legalizzato il porto d’armi per legittima difesa, affiancandolo a una cultura della responsabilità. In un Paese di circa 10,5 milioni di abitanti, oltre 300mila cittadini possiedono una licenza per armi da fuoco. Molti portano un’arma ogni giorno, legalmente. Per ottenerla serve superare un esame teorico e pratico, avere una fedina penale pulita, superare controlli medici e psicologici. Non è il far west. È uno Stato che dice al cittadino: “ti do fiducia, ma dimostrami che sei all’altezza”. E in cambio, lo riconosce come parte attiva nella sicurezza della comunità. Non tutto però è concesso. Le armi automatiche non si possono portare. I taser nemmeno. Niente armi camuffate, niente ordigni, niente modifiche illegali. Alcune armi lunghe, come i fucili a pompa o i semiautomatici, sono consentite solo per la difesa domestica, non per il porto quotidiano. Una linea chiara che delimita con buon senso ciò che è davvero autodifesa. E funziona. Il costo della licenza si aggira intorno ai 200 euro, dura 10 anni e si rinnova con costi minimi. Nessuna tassa annuale, nessun ostacolo insormontabile. È un diritto regolato, non una concessione arbitraria.

MENO CRIMINI, PIÙ SICUREZZA

Chi pensa che tutto questo porti a più violenza, sbaglia. I dati dicono il contrario. Nel 2023 la Repubblica Ceca ha registrato un tasso di omicidi di 0,7 ogni 100mila abitanti, inferiore alla media europea (0,83). Anche Paesi come Svizzera (0,54) e Slovenia (0,5), con una cultura di possesso responsabile delle armi, mostrano numeri ancora più bassi. Un diritto alle armi ben regolato non aumenta la violenza: può anzi contribuire a una società più sicura e più libera. Non si tratta solo di deterrenza – anche se sapere che un cittadino può reagire cambia le intenzioni di molti delinquenti – ma di cultura. Una cultura della responsabilità, della preparazione, del rispetto delle regole. Le armi non sono un feticcio, sono strumenti. E in Repubblica Ceca, chi li usa è preparato, controllato e responsabile.

UN’EUROPA DISARMATA E DIFFIDENTE

Il resto d’Europa, invece, disarma i cittadini, convinta che il monopolio della forza basti a garantire la sicurezza. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: criminalità crescente, aggressioni impunite, cittadini onesti che non possono difendersi nemmeno in casa propria. In Italia, ottenere un porto d’armi per difesa personale è quasi impossibile. La legge lo prevede, ma nella pratica è ostacolato da burocrazia, discrezionalità e costi elevati. E anche chi riesce a ottenerlo viene trattato come una minaccia più che come un cittadino consapevole dei propri diritti. La Repubblica Ceca dimostra che un’alternativa c’è. Libertà responsabilizzata, non anarchia. Autodifesa, non paura. Un modello europeo che merita di essere studiato e, magari, seguito.

LA LIBERTÀ SI DIFENDE ANCHE CON LE MANI

Il diritto di difendersi non è un capriccio, è la radice di ogni altra libertà. Se non posso proteggere me stesso, la mia famiglia, la mia casa, allora la mia libertà è una finzione. Dipendere totalmente dallo Stato significa accettare che qualcun altro decida quando valgo la pena di essere difeso. Difendersi non è un’opzione, è un diritto. E come ogni diritto naturale, esiste a prescindere dallo Stato: serve proprio per proteggersi, se necessario. La Repubblica Ceca ha scelto di fidarsi dei suoi cittadini. Ha dimostrato che si può essere europei, civili, pacifici e armati. Non per paura. Per principio. Una società libera non è quella che disarma i suoi cittadini, ma quella che li rende capaci di difendersi. È tempo che anche in Italia e in Europa si apra un dibattito serio, fondato sui dati e non sulle paure. Perché la libertà, quella vera, non si delega. Si esercita.


di Andrea Chiavistelli