martedì 13 maggio 2025
Edi Rama ha vinto le elezioni politiche in Albania. “Questa tornata è stata “un referendum sull’Europa. Abbiamo vinto perché qui c’è una gran voglia di Europa che noi incarniamo meglio di tutti. La gente vuole arrivarci. Stiamo negoziando a velocità impressionante”. Così il primo ministro riconfermato dell’Albania per la quarta volta consecutiva, ha commentato i risultati del voto in un’intervista a La Repubblica. Con il 95 per cento dei seggi scrutinati, il Partito socialista guidato da Rama ha ottenuto il 52,6 per cento dei consensi, staccando nettamente l’opposizione conservatrice del Partito democratico, guidata da Sali Berisha, fermatasi al 34 per cento.
Non si è fatta attendere la reazione dell’opposizione, che ha denunciato presunti brogli elettorali. Ma Rama ha liquidato le accuse senza esitazioni: “Sono abituato. In 35 anni di pluralismo non hanno mai riconosciuto veramente un’elezione persa – commenta – Ci sono stati casi isolati di voti fotografati e pubblicati nei social da albanesi all’estero che hanno votato per la prima volta con grande entusiasmo. Le uniche denunce che contano sono quelle riferite alla nostra procura speciale, la Spak, che deve verificare tutto. Il resto sono chiacchiere da bar dopo una partita persa. Dove la colpa è sempre degli avversari o dell’arbitro”, ha ragionato il premier. La tornata elettorale si è inserita in un quadro più ampio di rilancio del ruolo regionale dell’Albania. Venerdì Tirana ospiterà i capi di Stato e di governo del Consiglio politico europeo, in un vertice cruciale sul futuro del continente e sull’integrazione dei Balcani.
L’incontro arriva a pochi giorni dall’accordo trilaterale siglato con Kosovo e Croazia, che ha irritato Belgrado e il premier serbo Aleksandar Vučić, che spesso ha indugiato (e indugia) su posizioni filo-russe. “Sarà un incontro molto importante: è il primo dopo gli sviluppi tra Russia, Ucraina e Stati Uniti. Penso che l’Europa debba avere la sua idea chiara su questa nuova partita aperta nel mondo e cercare di essere unitissima – aggiunge Rama – E dobbiamo tenere anche i Balcani il più possibile coesi nel cammino europeo. Ci stiamo provando, con relazioni positive con tutti, Serbia inclusa”.
Non mancano però le polemiche interne all’area progressista europea. La sinistra italiana, in particolare il Partito democratico, ha espresso critiche nei confronti dell’accordo sui centri di rimpatrio per migranti sottoscritto tra Roma e Tirana, giudicato in contrasto con i principi del socialismo europeo. Rama replica rivendicando la propria visione: “Io ho la mia idea di socialismo europeo. Per me non ci sono confini ideologici che impediscono di lavorare con altri che possono pensarla diversamente su certe cose – conclude –. Non credo alle caricature che ci dividono in campi nemici”.
di Edoardo Falzon