Assassinio di Kennedy: resi pubblici 80mila file

martedì 18 marzo 2025


Chi ha veramente ucciso John Fitzgerald Kennedy? Una risposta, probabilmente, non l’avremo mai, ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di rendere pubblica una nuova ondata di documenti su uno degli assassini più celebri della storia. Oggi saranno resi pubblici “circa 80mila file” legati all’attentato che sconvolse l’America il 22 novembre 1963. “Sono molto interessanti – ha dichiarato ai giornalisti – non faccio anticipazioni, li leggerete domani (oggi, ndr) e trarrete voi le conclusioni”, ha detto ieri il tycoon alla stampa a stelle e strisce. Il contenuto esatto dei file resta un’incognita. Non è chiaro, ad esempio, se tra i documenti ci siano anche quelli sull’assassinio del fratello di John, Bob Kennedy, ucciso nel 1968, ma la loro diffusione arriva dopo un ordine esecutivo firmato da Trump nel suo primo giorno di presidenza. Il provvedimento prevede la desecretazione dei dossier sugli omicidi politici degli anni Sessanta, compreso quello del leader per i diritti civili Martin Luther King Jr.

Gli Archivi nazionali hanno già rilasciato una mole impressionante di documenti nel corso degli anni, ma molti sono rimasti segreti per motivi di sicurezza nazionale. L’ultima pubblicazione, nel dicembre 2022, aveva portato alla luce il 97 per cento dei file disponibili –circa cinque milioni di pagine – lasciando però in ombra alcune informazioni ancora classificate su richiesta di agenzie federali. La versione ufficiale, stabilita dalla Commissione Warren, attribuisce l’assassinio di Jfk a Lee Harvey Oswald, un ex Marine che avrebbe agito da solo. Ma questa conclusione non ha mai convinto del tutto l’opinione pubblica. Da decenni si susseguono ipotesi di un complotto che coinvolgerebbe la Cia, la mafia americana o addirittura esponenti del governo.

E poi non è la prima volta che The Donald autorizza la pubblicazione di documenti sull’omicidio Kennedy: già durante il suo primo mandato ne aveva resi pubblici migliaia, trattenendone però alcuni per motivi di sicurezza nazionale. Ora, questa nuova tornata di file potrebbe rappresentare un passo decisivo verso la verità. Supponendo che questa non sia già tra noi. Eppure, gli esperti restano cauti. Gli studiosi ritengono improbabile che nei documenti rimasti segreti si nascondano rivelazioni clamorose. Le nuove informazioni finiranno per alimentare ulteriormente le teorie del complotto, oppure daranno credito alla pista Lee Harvey Oswald?


di Zaccaria Trevi