L’ultimo fiato del Bundestag

mercoledì 12 febbraio 2025


A meno di due settimane dalle elezioni del 23 febbraio, il Bundestag si è riunito per gli ultimi accesi dibattiti. E i protagonisti della politica tedesca, il cancelliere uscente Olaf Scholz e il – probabilmente – entrante Friedrich Merz non si sono certo risparmiati nell’ultimo faccia a faccia prima del voto, con scambi al vetriolo su economia e immigrazione, i due temi caldi della campagna elettorale. Scholz ha attaccato frontalmente il suo avversario, accusandolo di voler “seppellire l’Europa” con le sue proposte per un giro di vite sulla politica migratoria. “Se iniziamo a dire che la Germania è fuori controllo nonostante il calo dei richiedenti asilo, e che per questo possiamo ignorare il diritto europeo, altri Paesi seguiranno l’esempio. Peccato che questa teoria non abbia mai retto in tribunale”, ha affondato il cancelliere uscente. La Germania non può permettersi di dare il cattivo esempio, altrimenti sarà il caos a livello europeo.

Ma Merz non è certo rimasto a guardare. Anzi, ha ribaltato la situazione accusando Scholz e il ministro dellEconomia Robert Habeck di aver portato il Paese “con le spalle al muro”. Poi, la stoccata che ha strappato più di un applauso tra i banchi dell’opposizione: “Sapete come vi vedo, signor Scholz e signor Habeck? Come due amministratori delegati che hanno mandato in rovina l’azienda e poi chiedono ai proprietari altri quattro anni per continuare così”. La tensione è alle stelle, anche perché i numeri dei sondaggi rendono la situazione ancora più complicata. L’ultima rilevazione Forsa vede l’Unione Cdu-Csu in testa al 29 per cento, con l’AfD in crescita al 20 per cento e i socialdemocratici di Scholz in stagnazione al 16 per cento. I Verdi sono dati al 14 per cento, mentre i liberali della Fdp e la neonata Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw) rischiano di restare fuori dal Parlamento, entrambi al 4 per cento, sotto la soglia di sbarramento del 5 per cento. La Linke, invece, si attesta al 6 per cento.

E adesso? Con tutti i partiti tradizionali che escludono qualsiasi accordo con l’AfD per non violare il famoso “Brandmauer” (il muro di separazione con l’estrema destra), le alternative sono due: una nuova Große Koalition tra Cdu-Csu e Spd, oppure un’alleanza “Kenia” (nero-rosso-verde) con i Verdi. Entrambi gli scenari, però, si preannunciano complicati.


di Zaccaria Trevi