Milei a Davos: non sono solo

giovedì 23 gennaio 2025


Un forum pieno di “nuovi alleati”. Il presidente argentino Javier Milei ha concluso con il solito viva la libertà il suo intervento speciale al World economic forum di Davos, sotto gli occhi dei principali attori della politica internazionale. Il capo di Buenos Aires ha chiuso 10 minuti in anticipo il suo discorso, invitando i leader e le imprese dell’Eurozona a seguire l’esempio argentino, rendendo “l’Occidente di nuovo grande” in pieno stile Make America great again. Milei ha chiesto alla platea di Davos di abbandonando le “idee woke e il femminismo radicale”, definiti “un modo per promuovere lo statalismo”. “Questo farà Trump, questo sta facendo l’Argentina”, ha aggiunto il capo di Stato che sta raggiungendo risultati storici con la sua amministrazione.

Quest’anno “non mi sento solo, perché nel corso di un anno nuovo alleati hanno abbracciato le idee di libertà in ogni angolo del mondo, dall’incredibile Elon Musk alla mia cara Giorgia Meloni”, fino al presidente israeliano Benjamin Netanyahu e al presidente degli Stati Uniti appena insediato Donald Trump. Inoltre, l’inquilino della Casa Rosada ha difeso il suo “caro amico Elon Musk, ingiustamente vilipeso” per aver salutato il pubblico mettendo una mano sul cuore e poi tendendo il braccio alla cerimonia di insediamento del 47° presidente Usa, un gesto che ha innescato polemiche in tutto il mondo. “Si è trattato – ha detto aggiunto Milei nel suo intervento – solo di un gesto innocente che riflette semplicemente il suo entusiasmo e la sua gratitudine verso le persone”.

Ma il capo di Stato non ha parlato solo di America. Javier Milei, ha definito censura la decisione del giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, di impedire all’ex presidente Jair Bolsonaro di recarsi all’insediamento di Donald Trump negli Stati Uniti. “Penso che sia deplorevole che la libertà di movimento sia stata censurata”, ha detto a Cnn Brasil il leader liberista, uno dei capi di Stato presenti lunedì scorso a Washington. “Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda woke che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale”, ha poi aggiunto Milei a Davos, condannando questo “virus mentale che è la più grande epidemia del nostro tempo, che va curata”, ha chiosato Milei.

MARK RUTTE: “FELICE DELLE SANZIONI USA A PUTIN”

Un sostegno “quasi” inaspettato. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, non ha nascosto di essere stato rinfrancato dal messaggio lanciato da Donald Trump a Vladimir Putin. Più tariffe e sanzioni se non si mette fine alla guerra in Ucraina. “Sono stato molto, molto contento della posizione di Trump di imporre più sanzioni alla Russia. Sappiamo che l’economia russa sta andando terribilmente male, e le sanzioni aiuteranno”, ha spiegato Rutte in un’intervista alla Cnbc, durante il World Economic Forum di Davos. Il Segretario ha anche invitato l’Europa a fare la sua parte: “soffocare l’economia russa” per ridurre le risorse destinate al conflitto. Poi ha aggiunto: “Trump ha ragione, l’Ucraina è più vicina all’Europa, ma ha anche ragione nel dire che è un conflitto geopolitico, quindi sono sicuro che gli Stati Uniti vogliono che si concluda con un accordo buono e forte”, ha chiosato il segretario generale.


di Edoardo Falzon