Davos, Von der Leyen: “Unire i capitali e semplificare la competitività”

martedì 21 gennaio 2025


Ursula von der Leyen rilancia il modello europeo al World Economic Forum di Davos. “Siamo entrati in una nuova era di competizione geostrategica, l’Europa cambi marcia”. Lo ha affermato presidente della Commissione Ue in merito alla Bussola della competitività che presenterà la prossima settimana. “L’obiettivo sarà quello di aumentare la produttività colmando il divario di innovazione. Un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività. Sarà superare le carenze di competenze e di manodopera e ridurre la burocrazia. Si tratta di una strategia per rendere crescita più rapida, più pulita e più equa, assicurando che tutti gli europei possano beneficiare del cambiamento tecnologico”. Von der Leyen ha individuato tre pilastri del nuovo piano comunitario. “In primo luogo, l’Europa ha bisogno di un’Unione dei mercati dei capitali profonda e liquida. I risparmi delle famiglie europee raggiungono quasi 1.400 miliardi di euro, contro i poco più di 800 miliardi di euro degli Stati Uniti. Ma le imprese europee faticano ad attingere a questi risparmi e a raccogliere i finanziamenti di cui hanno bisogno. Perché il nostro mercato nazionale dei capitali è frammentato. E perché questo spinge il denaro all’estero: 300 miliardi di euro di risparmi delle famiglie europee sono investiti all’estero”, ha spiegato.

Secondo, dobbiamo rendere gli affari molto più facili in tutta Europa. Troppi dei nostri migliori talenti stanno lasciando l’Ue perché è più facile far crescere le loro aziende altrove. E troppe aziende stanno frenando gli investimenti in Europa a causa di una burocrazia inutile”, ha aggiunto von der Leyen, focalizzandosi poi sul terzo pilastro, l’energia. “Prima dell’inizio della guerra di Vladimir Putin, l’Europa riceveva il 45 per cento delle forniture di gas e il 50 per cento delle importazioni di carbone dalla Russia. La Russia era anche uno dei nostri maggiori fornitori di petrolio. Questa energia sembrava a buon mercato, ma ci esponeva al ricatto”, ha sottolineato indicando la strada intrapresa dall’Ue, quella di una indipendenza energetiche nel segno della transizione verde. Secondo von der Leyen, “la prima priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni ed essere pronti a negoziare” con la nuova Amministrazione di Donald Trump. “Saremo pragmatici, ma rimarremo sempre fedeli ai nostri principi. Proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori: questo è il modo europeo”, ha sottolineato, aggiungendo che “le regole di ingaggio tra le potenze globali stanno cambiando. Non dovremmo dare nulla per scontato”.

“Mentre ad alcuni in Europa potrebbe non piacere questa nuova realtà, siamo pronti ad affrontarla. I nostri valori non cambiano. Ma per difendere questi valori in un mondo che cambia, dobbiamo cambiare il nostro modo di agire. Dobbiamo cercare nuove opportunità ovunque si presentino”, ha indicato von der Leyen. “Questo è il momento di impegnarci oltre i blocchi e i tabù. E l’Europa è pronta per il cambiamento”. La leader tedesca si è soffermata sulle relazioni economiche e commerciali tra l’Europa e gli Stati Uniti. “Le aziende europee negli Stati Uniti impiegano 3,5 milioni di americani. E un altro milione di posti di lavoro americani dipendono direttamente dal commercio con l’Europa”, ha rimarcato. “Intere catene di fornitura si estendono su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ad esempio, un aereo americano è costruito con sistemi di controllo e fibre di carbonio provenienti dall’Europa. E i medicinali americani sono realizzati con sostanze chimiche e strumenti di laboratorio che provengono dalla nostra parte dell’Atlantico. Allo stesso tempo, l’Europa importa il doppio dei servizi digitali dagli Stati Uniti rispetto all’intera Asia-Pacifico. Di tutte le attività americane all’estero, due terzi sono in Europa. E gli Stati Uniti forniscono oltre il 50 per cento del nostro Gnl. Il volume degli scambi tra noi è di 1,5 trilioni di euro, che rappresentano il 30 per cento del commercio globale”.

Quanto all’impegno europeo per Kiev, von der Leyen ha detto che “abbiamo sostenuto l’Ucraina fino ad ora con quasi 130 miliardi di euro e continueremo a sostenerla senza alcun dubbio. Qualunque cosa accada, per noi è importante che l’Ucraina resti un Paese indipendente e decida del proprio territorio. Non dovremmo mai dimenticare che non si tratta solo della sicurezza dell’Ucraina, ma anche della sicurezza europea”, ha sottolineato von der Leyen, ribadendo che l’Ue resterà “al fianco di Kiev fino a quando sarà necessario”. “Nessuno più del popolo ucraino vuole la pace. Ma ciò che vogliono è una pace giusta e duratura, non un conflitto congelato che deflagra di nuovo poco dopo”, ha aggiunto.


di Ugo Elfer