Trump potrebbe davvero invadere il Canada?

venerdì 17 gennaio 2025


Gli Stati Uniti potrebbero invadere e occupare il Canada con facilità, ma non avrebbero molto da guadagnare.

Il presidente eletto Donald Trump ha sostanzialmente dichiarato guerra al Canada, non una guerra che (probabilmente) comporterà un assalto in piena regola, ma piuttosto una guerra commerciale che potrebbe derivare dalla promessa fatta da Trump che il giorno del suo insediamento provvederà a imporre dazi del 25 per cento su tutti i prodotti importati dal Canada. Durante la sua precedente amministrazione, Trump impose dazi sull’import di acciaio e alluminio canadesi, e Ottawa rispose introducendo contro-dazi su merci in arrivo dagli Usa. Probabilmente reagirebbe di nuovo in modo simile se Trump desse seguito a questa minaccia. Il tycoon sembra fissato con il Canada, definendolo ripetutamente sui social media il “51° Stato Usa”, e ha chiamato “governatore” il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il presidente entrante ha lasciato intendere che sarebbe nell’interesse di tutti che il Canada si unisse agli Stati Uniti, ma non sarebbe così facile.

L’OPPOSIZIONE SAREBBE INIZIATA IN AMERICA

L’opposizione più forte potrebbe arrivare dagli attuali Stati americani. Come ha di recente riportato TheInterpreter, “i 50 Stati attuali considererebbero il Canada, se dovesse rimanere uno Stato, una grave minaccia al loro stesso peso all’interno della Repubblica federale. Il Canada sarebbe lo Stato più grande in termini di popolazione e la seconda economia. La sua influenza sarebbe enorme e trasformerebbe radicalmente l’equilibrio di potere in seno al Paese”. L’alternativa sarebbe che “ciascuna delle dieci province del Canada si unisse all’unione come Stati separati. Ma convincerle a sottomettersi a una nuova delimitazione dei poteri sarebbe una lotta, poiché il Canada si è evoluto verso una maggiore decentralizzazione del potere”.

In quest’ultimo scenario, il Canada porterebbe di colpo 20 nuovi senatori, che provengono da una Paese che ha un sistema sanitario universalistico, leggi sul controllo delle armicongedi parentali retribuiti. È difficile non vedere la maggior parte di loro, persino alcuni che sono “conservatori”, allinearsi subito con il Partito democratico.

INVASIONE CANADA

Trump ha proposto che i canadesi starebbero meglio come americani, ma non ha di fatto presentato un argomento valido. Tuttavia, se la carota non funziona, allora gli Stati Uniti potrebbero adottare l’approccio del bastone e invadere davvero il Canada. Alcuni sostenitori di Trump sembrano essere d’accordo. Il conduttore di Fox News Jesse Watters ha di recente ironizzato: “Il fatto che non vogliano che li conquistiamo mi fa venire voglia di invadere. Voglio placare la mia sete imperialista”. Watters forse stava scherzando (o forse no), ma gli americani hanno davvero invaso il Canada in passato, non una ma due volte! La prima volta è stata ancora prima che gli Stati Uniti conquistassero l’indipendenza dalla Gran Bretagna. L’invasione avvenne nel giugno del 1775 con l’obiettivo di sottrarre la provincia del Quebec al dominio britannico e di convincere i canadesi (gli abitanti francofoni) ad aderire alla rivoluzione.

La campagna durò fino all’ottobre 1776 e si concluse con una vittoria britannica. Si rivelò un disastro per l’esercito continentale, ma l’obiettivo del Congresso degli Stati Uniti rimase quello di conquistare il Quebec e le altre colonie canadesi. I Padri fondatori avevano forse una loro visione della grandezza dell’America. Gli Usa ci riprovarono durante la guerra del 1812, con un obiettivo simile. C’erano alcuni americani che cercavano di espandere le dimensioni della Nazione, ma altri volevano semplicemente impadronirsi del Canada come merce di scambio per porre fine al conflitto con gli inglesi. L'invasione andò bene, almeno finché non andò male.

Gli americani riportarono diverse vittorie e conquistarono persino la città di York, la capitale dell’Alto Canada. Dopo aver vinto la battaglia, gli americani vittoriosi bruciarono il Palazzo legislativo e saccheggiarono diversi edifici governativi, inducendo gli inglesi a rispondere in seguito bruciando Washington, D.C. per vendicarsi. Quando le forze britanniche sembravano non avere scampo, il vento cambiò ed esse presero il sopravvento. Con il sostegno dei loro alleati nativi, che erano rimasti in disparte, gli americani furono respinti. Anche la campagna nel Basso Canada non si concluse con la vittoria degli Stati Uniti e le sorti della guerra si rovesciarono a sfavore degli americani. Questa campagna segnò l’ultima invasione del Canada, ma non fu l’ultima volta che vennero prese in considerazione azioni di questo tipo.

PIANI RIMASTI SULLA CARTA

Sebbene l’ultima guerra tra Stati Uniti e Canada sia stata combattuta più di due secoli fa, su entrambi i lati del confine i pianificatori militari hanno elaborato piani di invasione dell’altra nazione che risalgono al XIX secolo. Nel periodo successivo alla Prima Guerra mondiale, il generale canadese JamesBusterBrown (questo era il suo vero nome che non aveva alcuna relazione con il tipo di calzatura) fu incaricato di ideare un piano di invasione degli Stati Uniti. Brown fu anche l’ideatore dello Schema di difesa canadese numero 1 (DS 1), che era un piano per contrastare un’invasione statunitense. Nel 1930, gli Stati Uniti elaborarono altresì il Piano Rosso, uno studio dettagliato su come l’esercito americano avrebbe potuto invadere con successo il Canada. Come riportato da Politico.com nel 2018 (quando Trump e Trudeau ingaggiarono una guerra di parole), il piano prevedeva un “attacco su tre fronti, via terra e via mare, a partire da un blocco navale di Halifax, inviando colonne di truppe da Detroit e Albany per prendere Toronto e Montreal, da Bellingham per conquistare Vancouver e da Boston per conquistare Halifax, mentre colonne di truppe in marcia da Albany e dal Vermont e truppe in marcia da Buffalo prendono il controllo delle Cascate del Niagara, disattivando la rete elettrica canadese”.

Il fatto che gli Stati Uniti abbiano ideato un piano del genere meno di un secolo fa non sorprende, poiché gli esperti militari spesso simulano l’impensabile; tuttavia, il Piano Rosso si tradusse in una simulazione bellica a cui parteciparono 36mila militari statunitensi a sole 30 miglia dal confine. Finì per essere declassificato nel 1974, ma è probabile che sia stato elaborato un piano più recente.

INVASIONE 2025?

In cosa consisterebbe un piano di invasione 2025? È difficile dirlo, ma ovviamente l’esercito statunitense avrebbe un grande vantaggio se gli Usa dovessero tentare un’invasione. Pochi confini naturali rallenterebbero una forza d’attacco e gli Stati Uniti avrebbero un grande vantaggio in termini di numero di aerei, carri armati e soldati. Per amor di discussione, ipotizziamo che la Nato ne resti fuori, in quanto l’articolo 5 non entra in gioco, e quindi si tratterrebbe soltanto di Stati Uniti contro Canada. Gli Stati Uniti avrebbero un vantaggio numerico e potrebbero prendere spunto dall’invasione dei Paesi Bassi da parte della Germania del 1940: arrendersi o vedere le proprie città bombardate a tappeto. La Marina statunitense potrebbe rapidamente bloccare i porti e l’Aeronautica americana avrebbe sicuramente la superiorità aerea. Ciò porterebbe a una rapida vittoria, ma gli Stati Uniti potrebbero voler aspettare prima di esporre gli striscioni con su scritto “missione compiuta”.

La maggior parte dei centri abitati del nostro vicino settentrionale, ad eccezione di Calgary, Charlottetown, Edmonton, Halifax e St. Johns, si trovano entro 80 miglia dal confine con gli Stati Uniti. Il Canada è anche la seconda nazione più grande al mondo per dimensioni fisiche, ma ha una popolazione relativamente piccola. Ciò consentirebbe agli Stati Uniti di invadere rapidamente le città canadesi più grandi, ma più a nord non sarebbe così.

UNA FORZA PICCOLA MA CAPACE

Il Canada ha solo una frazione della forza militare degli Stati Uniti e non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi di reclutamento. La sua forza totale tra servizio attivo e di riserva si aggira intorno a 100mila effettivi. Ma ancora una volta la domanda è come potrebbe utilizzarla. Come osservato, gli Stati Uniti sarebbero inarrestabili nel penetrare nelle città canadesi, che potrebbero essere conquistate senza troppi danni. Le forze armate canadesi non cercherebbero di trasformare le proprie città in campi di battaglia, sapendo che le perderebbero comunque. Invece, come si è detto, le sue piccole forze d’élite probabilmente scomparirebbero nelle terre selvagge, cercando di combattere un altro giorno.

Invece di una guerra come quella che la Russia sta combattendo con l’Ucraina, con linee di trincea, duelli di artiglieria e assedi, un’invasione del Canada assomiglierebbe probabilmente alle campagne di insurrezione che gli Stati Uniti hanno affrontato in Afghanistan e in Iraq, ma con una popolazione che ha l’aspetto della forza d’invasione e parla (almeno per la maggior parte) la stessa lingua. A meno che non vengano fatti degli sforzi per fortificare il confine (vanificando letteralmente l’intero scopo di conquistare il Canada!), è altamente probabile che i combattenti canadesi conducano una campagna di guerriglia in tutto il territorio degli Stati Uniti prima dell’invasione. Ciò si tradurrebbe in una guerra impossibile da vincere.

Ogni tentativo di reprimere un’insurrezione andrebbe contro gli sforzi volti a “conquistare cuori e menti”, e gli Usa sarebbero costretti a mantenere una forza considerevole per tenere sotto controllo il Canada appena occupato. Allo stesso tempo, servirebbe a indebolire qualsiasi risposta che gli Usa potrebbero mettere in atto di fronte a un’altra crisi al confine meridionale. E poi c’è il fatto che pochi militari americani vorrebbero essere in servizio di pattuglia sulle strade del Canada nel cuore dell’inverno!

UNO STATO O DIECI?

Anche se il Canada venisse assimilato agli Stati Uniti, si porrebbe il problema di come il territorio verrebbe rappresentato, potenzialmente aggiungendo ben 20 senatori! Ma l’ultima preoccupazione è che in Quebec esiste già un movimento indipendentista che sta guadagnando slancio da decenni. Sono passati quasi 30 anni dall’ultimo referendum sull’indipendenza, ma sono stati lanciati appelli per indire un terzo referendum già nel 2030. In altre parole, per due volte gli Stati Uniti hanno invaso il Canada nella speranza che gli abitanti del Quebec desiderassero l’indipendenza, e non c’è motivo di credere che vogliano far parte degli Stati Uniti quando oggi il movimento in crescita mal sopporta di far parte del Canada.

Gli Stati Uniti potrebbero invadere il Canada abbastanza facilmente. Potrebbero occupare il Canada con facilità. Ma sarebbe una vittoria di Pirro, anche con perdite minime. Gli Stati Uniti si troverebbero di fronte a una popolazione risentita, che dovrebbero tenere a bada per almeno diverse generazioni, e avrebbero poco da guadagnare. Come partner commerciale e stretto alleato, siamo proprio in una posizione migliore in questo momento.

(*) Tratto da The National Interest

(**) Traduzione di Angelita La Spada


di Peter Suciu (*)