giovedì 16 gennaio 2025
Elon Musk avrebbe avuto un ruolo decisivo nella liberazione di Cecilia Sala, intervenendo direttamente con l’ambasciatore iraniano alle Nazioni unite, Amir Saeid Iravani. Secondo quanto riportato dal New York Times, Musk avrebbe chiesto il rilascio della giornalista italiana, rassicurando Teheran che gli Stati Uniti non avrebbero esercitato pressioni sull’Italia per l’estradizione dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi. Quest’ultimo era stato arrestato a Malpensa su richiesta di Washington e rilasciato proprio dopo la liberazione di Sala. Da parte sua, la missione iraniana all’Onu ha preferito mantenere un profilo basso, limitandosi a parlare di una cooperazione bilaterale tra Italia e Iran e degli sforzi congiunti dei settori politici e di intelligence di entrambi i Paesi. Né Musk né il team di transizione di Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, hanno voluto commentare ufficialmente il loro coinvolgimento, ma secondo alcune fonti, Musk è diventato una figura centrale nella nuova amministrazione, con un ruolo che si estenderà ben oltre l’insediamento. Probabilmente avrà persino un ufficio alla Casa Bianca, da dove coordinerà il dipartimento dell’Efficienza, guidato insieme all’imprenditore a Vivek Ramaswamy.
Secondo il Nyt, Musk avrebbe preso contatti con l’ambasciatore iraniano subito dopo la visita della premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, residenza di Trump. Ma non è stata la prima volta che Musk e Iravani si sono incontrati: i due avevano già avuto una lunga conversazione a novembre, affrontando temi legati alle tensioni tra Teheran e Washington in vista del cambio di amministrazione. Nel frattempo, Daniele Raineri, compagno di Sala, non era rimasto con le mani in mano. Aveva cercato di attirare l’attenzione di Musk tramite Andrea Stroppa, referente italiano del miliardario. “Ho pensato a lui perché sapevo che aveva un canale con i diplomatici iraniani e lavora a stretto contatto con Trump”, ha spiegato il giornalista in un’intervista. Il 29 dicembre, Raineri aveva inviato un messaggio a Stroppa chiedendogli di portare il caso di Sala all’attenzione di Musk. Stroppa ha confermato di aver passato la richiesta, ma ha anche dichiarato di non sapere con certezza quanto Musk fosse poi effettivamente intervenuto.
di Zaccaria Trevi