Mark Rutte: Ue aumenti spese per la difesa o dovremo “iscriverci a corsi di lingua russa”

mercoledì 15 gennaio 2025


Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato martedì che l’organizzazione lancerà una nuova missione per proteggere i cavi sottomarini nella regione del Mar Baltico. Lo ha annunciato nel corso di un incontro a Helsinki dei leader degli otto Paesi baltici membri della Nato.

Secondo lui, la missione si chiamerà “Baltic Guardian”. “Implicherà una serie di mezzi, compreso l’uso di fregate e aerei da pattugliamento marittimo, e questo aumenterà la nostra vigilanza nel Baltico”, ha detto Mark Rutte in un’intervista ai giornalisti. Ha anche detto che ci sono piani per schierare una piccola flotta di droni navali “per fornire un migliore meccanismo di sorveglianza e deterrenza”.

I colloqui dei leader della Nato nella capitale finlandese sono stati preceduti da una serie di incidenti nel Baltico che hanno accresciuto le preoccupazioni sulle possibili attività pericolose della Russia nella regione. Proprio mentre Rutte incontrava i politici europei a Helsinki, l’emittente statale polacca Tvp ha riferito che una nave appartenente alla flotta ombra russa era stata avvistata nei pressi di un gasdotto dalla Norvegia alla Polonia.

Alla fine di dicembre le autorità finlandesi hanno arrestato la petroliera Eagle S, presumibilmente parte della flotta ombra russa, con l’accusa di coinvolgimento in un sabotaggio durante il quale è stato tagliato il cavo posato sul fondo del Mar Baltico tra l’Estonia e la Finlandia. Come è emerso dall’inchiesta finlandese, l’equipaggio della nave cisterna, che batte bandiera delle Isole Cook, era pronto a tagliare altri cavi e condutture, in particolare il gasdotto BalticConnector tra la Finlandia e l’Estonia. Secondo il capo della squadra investigativa finlandese nove membri dell’equipaggio sono considerati sospettati.

Il giorno prima, Mark Rutte, parlando al Parlamento europeo, aveva affermato che i Paesi dell’Ue devono aumentare significativamente la spesa per la difesa a partire dal 2 per cento del Pil, altrimenti dopo quattro o cinque anni gli europei dovranno “iscriversi a corsi di lingua russa o andare in Nuova Zelanda”. “Siamo al sicuro ora, ma tra quattro o cinque anni la situazione potrebbe cambiare”, ha sottolineato Rutte. Ha detto di essere “profondamente preoccupato” per la situazione della sicurezza in Europa.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, partecipando martedì a una riunione dei leader della Nato nel Baltico a Helsinki, ha affermato che la marina tedesca fornirà navi per proteggere le infrastrutture nel Baltico, tra le preoccupazioni per la cosiddetta flotta ombra della Russia e i recenti casi di danni ai cavi sottomarini. Secondo Scholz la Germania è pronta a utilizzare le proprie risorse “vista la crescente minaccia”.

Sull’argomento sicurezza si era espressa in modo chiaro anche Giorgia Meloni. Sul contributo alla Nato “dobbiamo fare di più” ma “molto dipende dagli strumenti che possiamo mettere sul tavolo”, ha detto la premier. Per la presidente del Consiglio, l’Alleanza atlantica “rimane un pilastro” della nostra sicurezza. Concetto ribadito anche durante la visita al contingente italiano della base Nato di Šiauliai in Lituania. “La Russia resta una minaccia diretta e molto più grande di quanto si immagina”. La presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza delle spese militari perché “dobbiamo essere pronti” ad affrontare una minaccia che può essere imminente.

D’altro canto, dal 2023 sono stati danneggiati circa dieci cavi del Mar Baltico, che interessano Estonia, Finlandia, Svezia, Germania e Lituania.

I cavi e gli oleodotti sottomarini che attraversano il mare collegano i Paesi nordici, baltici e dell’Europa centrale, promuovono il commercio e la sicurezza energetica e, in alcuni casi, riducono la dipendenza dalle risorse energetiche russe.

Circondati da Paesi della Nato, tra cui i nuovi membri Finlandia e Svezia, i cavi e gli oleodotti critici del Mar Baltico si trovano in un’area poco profonda e in gran parte aperta a tutte le navi, rendendo queste infrastrutture bersagli relativamente facili e suscettibili di sabotaggio.

Le autorità navali estoni hanno intensificato i pattugliamenti nel Mar Baltico come dimostrazione di forza dopo il danneggiamento al cavo Estlink-2, un collegamento sottomarino in grado di fornire all’Estonia metà del suo fabbisogno invernale di elettricità. I funzionari marittimi affermano che almeno tre navi della marina estone fanno parte dei pattugliamenti effettuati dai Paesi della Nato in seguito al danneggiamento del cavo elettrico Estlink-2 e dei collegamenti di comunicazione tra Finlandia ed Estonia.

L’operatore della rete elettrica finlandese stima che le riparazioni potrebbero costare decine di milioni di euro e potrebbero non essere completate prima della fine dell’estate.

Come ha annunciato il segretario generale Mark Rutte, ora la Nato intende espandere significativamente la propria presenza nel Baltico e sta lanciando una missione di osservazione alla quale parteciperanno circa 10 navi. Anche due nuovi membri dell’Alleanza del Nord Atlantico − Finlandia e Svezia − hanno annunciato di essere pronti a fornire le loro navi.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza


di Renato Caputo (*)