venerdì 10 gennaio 2025
Partiamo da un assunto: i cinesi, che sono più furbi dei russi, si sono “mangiati” economicamente – e politicamente – buona parte del Sud America senza che si levassero nemmeno due o tre pigolii di protesta, al momento del contratto sul Canale di Panama.
Ho scritto alcuni appunti sulla mia agenda personale: il primo è quello di inviare ai direttori delle testate giornalistiche una memoria di ciò dato che, secondo loro, Trump vuole “impadronirsi” di Panama a colpi di Kalashnikov, con una ventina di mercenari e con l’aiuto di Elon Musk e del suo aereo elettrico Tesla.
Pertanto, dire ai direttori che forse la minaccia su Panama è una consequentia rerum dopo le (concrete e armate) minacce cinesi riguardo Taiwan. Dire loro che la diplomazia del 2K è soprattutto deformazione delle opinioni pubbliche (da parte dei leader politici di Usa, Cina, India e Russia) ma che la deformazione delle notizie e la confusione sulle dichiarazioni da can-che-abbaia-non-morde propinata alle masse è il prodotto dell’utilizzo di quelle dichiarazioni a proprio uso e consumo. Se capisco bene, le potenze urlano e minacciano (il che oggi è propaganda, tranne quando Putin dalle parole passa ai fatti (nomina sunt consequentia rerum). I mass media invece piangono e strillano ad usum delphini. Ma chi è il Delfino, oggi?
Dire infine ai direttori delle testate giornalistiche che il sistema satellitare Space X –comunque sia – è il migliore a disposizione nel mondo. Forse dovremmo comprare lo Space X olandese o cinese?
Aggiungere che strepitare su un eventuale accordo sembra una riedizione delle manifestazioni tenute dalla sinistra “stalinista dal volto umano”, quella nutrita da mani sovietiche, contro le installazioni degli euromissili in Europa negli anni Settanta.
Ricordare la Storia recente, quando il gruppo dirigente del Pci maturò un certo disagio per le proteste contro gli euromissili americani (vedi dichiarazione di Enrico Berlinguer a Giampaolo Pansa nel 1976) perché in effetti i missili americani Pershing e Cruise furono installati dopo che l’Urss aveva già piazzato i suoi SS20 nella Germania orientale e in altri Paesi del Patto di Varsavia. In Italia, comunque, la stampa di sinistra sostenne il movimento contro i missili installati in Sicilia a Comiso. Manifestazioni si svolsero anche negli anni Ottanta fino alla dissoluzione della dittatura sovietica. Il movimento “pacifista” contrastava l’installazione degli euromissili americani in Europa, ma senza contestare quella degli SS20 nell’Europa orientale colonizzata dalla Russia.
Sembra che la Storia si stia ripetendo.
La Russia si riprende la Cecenia, poi la Crimea, poi si allarga a parte della Libia e prova conquistare l’Ucraina con le armi e la Georgia e parte dell’Africa con la propaganda e il denaro. Ma le proteste in Occidente sono tutte contro la Nato, e il Pd, pur col suo “chi tace acconsente” propone di dare agli ucraini non armi ma pane, il che significherebbe la schiavizzazione di un popolo intero.
Space X, forse, potrebbe esserci utile a prevenire e contrastare – senza armi – ogni mossa ostile di Putin. Poi è chiaro che meno armi e missili ci sono in giro nel mondo e meglio sarebbe. Ma se lasci le armi e i missili solo in mano a dittatori che invadono terre e nazioni, allora c’è qualcosa che non va: una collusione o una resa a priori ai soprusi di nazioni oppressive, trasmesse – inconsapevolmente e a volte consapevolmente – da professionisti della parola in nazioni in cui non c’è più percezione della realtà politica internazionale.
Ciò avviene anche se a nessuno verrebbe in mente di voler vivere in un’Europa e in una nazione governata dai russi o dagli iraniani. Così come tra il dover risiedere in Florida o in Venezuela la scelta è persino ovvia per gli italiani. Epperò poi i padroni delle parole a vanvera scivolano sempre sul comprendere più le ragioni dei veri neofascisti che le ragioni degli alleati americani, ai quali la cultura soft-woke appiccica con nonchalance etichette mussoliniane deliranti. Senza dimenticare che Trump ha già governato, forse male ma certamente senza fare sfracelli, e comunque non più della Spd tedesca, per dire. Quindi perché la canea politica diventa teatrino del falso sui mass media? Perché nessuno più viene edotto dalla stampa e dalla scuola sull’importanza della comunicazione corretta.
Anzi, nessuno conosce più le basi della comunicazione e persino cosa sia comunicare. Se Putin ogni mese dichiara di essere pronto a lanciarci in testa le sue bombe atomiche, il papa e i pacifisti unidirezionali si guardano dal protestare. Se Trump spara la gran balla di voler prendersi il Canada (e come?) tutti ululano alla luna. Non capiscono che la diplomazia è morta, prima, durante e dopo che la commissione Onu è finita in mano all’Iran. Restano le sparate simmetriche e opposte dei politici delle grandi potenze e di una stampa in cui non ci sono più giornalisti ma prefiche pagate per piangere il morto di turno. Solo che il morto non c’è, o meglio: sono morte la stampa e la capacità di ragionare. Al posto di ciò resta solo lo strepitare.
Eppure, la protesta senza fine equivale alla fine delle proteste. Ci vuole così tanto a capirlo?
di Paolo Della Sala