lunedì 16 dicembre 2024
Il servizio postale più antico – e talvolta detestato – del mondo si prepara ad essere venduto. La Royal mail, la posta ufficiale del Regno Unito, sta per essere ceduta all’EP Group, una multinazionale di proprietà del miliardario Daniel Křetínský. Il Governo britannico ha approvato la cifra dell’accordo, intorno alle 3,6 miliardi di sterline, circa 4,3 miliardi di euro. Un colosso storico, la Royal mail è parte dell’identità nazionale dal XVII secolo, ma ora si avvia verso una nuova era con l’obiettivo di completare il trasferimento e la privatizzazione – iniziata nel 2013– entro i primi mesi del 2025. Per rassicurare una buona fetta della popolazione, decisamente scettica al riguardo, l’accordo prevede alcune garanzie. Il Governo di Londra manterrà una piccola quota simbolica, che gli consentirà di mettere il veto su decisioni strategiche cruciali, come un’eventuale rivendita. E non solo: Křetínský ha promesso di preservare il nome “Royal mail”, consapevole che per i britannici non è solo un marchio, ma una bandiera. Tuttavia, resta il timore che questa storica istituzione possa perdere il suo legame con la tradizione.
E nuovo protagonista della logistica inglese non è “uno qualunque”. Křetínský è un imprenditore poliedrico, con interessi che spaziano dall’energia ai media, passando per il calcio. Nel Regno Unito ha già una presenza di rilievo: possiede il 10 per cento della catena di supermercati Sainsbury’s ed è il secondo maggiore azionista del West Ham United. Con questa acquisizione, il miliardario ceco punta a consolidare la sua influenza economica in Europa, promettendo di rispettare l’anima storica delle poste di Sua maestà. Perché la Royal mail non è solo un’azienda, ma un pezzo della storia collettiva anglosassone. La liberalizzazione del 2006 e la privatizzazione del 2013 l’hanno già trasformata profondamente, ma il passaggio a un proprietario straniero rappresenta una sfida ancora più grande. Daniel Křetínský ha davanti una strada in salita: mantenere la fiducia dei britannici, tutelare i lavoratori e affrontare le difficoltà di un mercato sempre più competitivo. Sarà capace di preservare questo simbolo nazionale senza snaturarlo?
di Zaccaria Trevi