mercoledì 4 dicembre 2024
L’Unione europea ha urgente bisogno di sviluppare una strategia per la Russia. Un documento strategico in grado di esprimere una visione forte e corredato degli strumenti politici e degli impegni finanziari adeguati darebbe un segnale agli Stati Uniti che l’Europa comprende la minaccia rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin in un momento critico nelle relazioni tra Washington, Bruxelles e Mosca. L’imminente presidenza di Donald Trump plasmerà la politica estera dell’Ue e ridefinirà i legami transatlantici. Una seconda amministrazione Trump richiederà sicuramente di più all’Europa, anche su questioni come la spesa per la difesa europea e il suo sostegno all’Ucraina. Anche se i bilanci della difesa in tutta Europa aumentano e l’Ue assume un ruolo più orientato al futuro nel sostegno all’Ucraina, i pali della porta stabiliti da Washington si sposteranno. Questa sfida potrebbe creare opportunità positive per l’Ue se producesse una strategia europea sulla Russia. Attualmente, l’Ue non ha una strategia formale nei confronti della Russia. Questa scelta è incoerente, poiché Bruxelles ha adottato strategie ufficiali per le relazioni con una serie di Paesi e Regioni, tra cui Cina, Indo-Pacifico e Asia centrale, con una strategia per il Medio Oriente in fase di sviluppo. Peraltro, la mancata stesura di una strategia comune per la Russia mina la credibilità delle ambizioni geopolitiche dell’Ue.
L’ostacolo più serio a una strategia Ue-Russia è tradizionalmente l’incapacità degli Stati membri di concordare interessi e priorità. I Paesi più vicini alla Russia e quelli con storie recenti di oppressione da parte di Mosca hanno una percezione della minaccia più acuta, mentre altri in Europa spesso vedono ancora la Russia come una questione essenzialmente regionale. Tuttavia, la sfida della Russia all’Europa è, oramai evidente, che non può essere più considerata regionale. Farlo costituirebbe un grosso errore di valutazione. La Russia ha scatenato la più grande guerra terrestre nel continente dalla Seconda guerra mondiale. Per indebolire le sanzioni, ha creato una “flotta ombra” di petroliere che minacciano di creare un grave disastro ambientale nelle acque europee. Dai Balcani occidentali al Sahel, la Russia compete per l’influenza, genera disinformazione e cerca di destabilizzare i governi. Altrove in Africa, Mosca schiera mercenari per supportare i governi amici e per garantirsi l’accesso alle risorse. All’interno dell’Ue, le agenzie di intelligence affermano che Putin è attivamente impegnato in sforzi per minare la stabilità politica degli Stati membri. La Russia è accusata di diffondere disinformazione, fomentare conflitti politici e persino ricorrere ad atti di sabotaggio, come il recente tentativo di piazzare ordigni esplosivi sugli aerei europei diretti negli Stati Uniti. Di fronte alle crescenti minacce russe e alle crescenti richieste degli Usa, l’Ue ha bisogno di un approccio unificato verso Mosca. In risposta, la nuova Commissione europea dovrebbe dare priorità allo sviluppo di una strategia Ue-Russia volta a creare un approccio europeo più lungimirante, ambizioso e coeso.
Ciò porterebbe molteplici vantaggi. In primo luogo, fornirebbe un forum per i membri dell’Ue per sviluppare congiuntamente una visione per la futura politica nei confronti della Russia. In secondo luogo, una strategia comune consentirebbe all’Ue di tracciare un quadro coerente di come le varie tattiche di Mosca siano interconnesse e minaccino l’intero blocco. Inoltre, l’Ue sarebbe meglio posizionata per un’applicazione più rigorosa delle necessarie contromisure. L’articolazione di una politica europea per la Russia, nel lungo termine, permetterebbe di consolidare le scelte fatte negli ultimi anni, contribuendo a garantire che Paesi come la Germania non tornino a pratiche problematiche come l’affidamento all’energia russa. Il nuovo Alto rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas ha la giusta postura nei confronti della Russia e potrebbe spingere per una posizione ambiziosa e orientata al futuro nei confronti di Mosca. Altri alti funzionari, tra cui il commissario alla difesa Andrius Kubilius, potrebbero dare credibilità a tale strategia, che verrebbe naturalmente preparata in stretto coordinamento con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, lei stessa una forte sostenitrice dell’Ucraina. Ogni potenziale strategia europea per la Russia deve tenere in debita considerazione il ruolo dell’Ucraina.
Il sostegno a Kyiv è, e deve rimanere, l’elemento centrale della politica europea nei confronti della Russia. Quindi, una strategia di successo deve tracciare un percorso che ponga al centro le questioni chiave legate all’Ucraina, tra cui il sostegno finanziario, la cooperazione industriale della difesa, la ricostruzione e l’eventuale adesione dell’Ucraina all’Ue. Allo stesso modo, qualsiasi strategia dovrebbe anche tenere a mente aree come i Balcani occidentali, la Moldova e il Caucaso meridionale, con l’obiettivo di fornire il necessario aiuto per contrastare l’influenza russa. La politica economica dovrebbe essere un obiettivo chiave. L’Ue ha gradualmente adottato una politica di sanzioni più ambiziosa nei confronti di Mosca, ma l’applicazione della stessa è tuttora carente. Ad esempio, l’Ue dovrà sviluppare un piano realistico per gestire la flotta ombra della Russia e per garantire che l’energia russa non entri nell’Ue tramite vie secondarie. Per essere efficace, una strategia Ue per la Russia non deve cadere vittima della tendenza ad annacquare o ad avere una visione eccessivamente riduttiva del compito da svolgere. I precedenti documenti di politica estera dell’Ue, ad esempio la Strategic Compass, hanno offerto una serie di iniziative e progetti legislativi, ma hanno fatto fatica a proiettare una visione più ampia.
Elaborare una strategia per la Russia sarà un’impresa politicamente difficile ma necessaria. Sarà difficile realizzare una strategia Ue che sia sufficientemente ambiziosa e necessariamente orientata al futuro, mantenendo al contempo il sostegno di tutti gli Stati membri, soprattutto perché alcuni tra loro hanno spesso ostacolato il sostegno Ue all’Ucraina. Tuttavia, rappresenterebbe un passo cruciale per affrontare le mutevoli realtà odierne. Oltre a rafforzare la capacità dell’Ue come attore geopolitico, una strategia completa e pratica sulla Russia segnalerebbe agli Stati Uniti che l’Europa sta intensificando i suoi sforzi e aiuterebbe a rafforzare i legami transatlantici. La nuova amministrazione statunitense dovrebbe supportare l’Ue nello sviluppo della sua strategia sulla Russia. Un’Ue pronta a guidare gli sforzi per contrastare la Russia, sia all’interno dell’Europa che in tutta la regione più ampia, è esattamente ciò di cui la relazione transatlantica ha bisogno.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
di Renato Caputo (*)