Onu: “In Siria quasi 50mila sfollati negli ultimi giorni”

martedì 3 dicembre 2024


L’allarme è stato lanciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Sono quasi 50mila le persone sfollate in Siria negli ultimi giorni. “La situazione rimane estremamente fluida, con i partner che verificano quotidianamente nuovi dati”, ha affermato in una nota l’Ocha. Per la cronaca, “al 30 novembre, più di 48.500 persone erano sfollate, un forte aumento rispetto alle 14mila registrate il 28 novembre”, secondo l’Ocha, il cui responsabile Tom Fletcher ha espresso preoccupazione per la situazione di decine di migliaia di persone in procinto di fuggire. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “allarmato” per l’escalation di violenza in Siria e ha chiesto la fine immediata dei combattimenti che, secondo la sua organizzazione, hanno causato quasi 50mila sfollati. “Tutte le parti devono fare del loro meglio per proteggere i civili e i loro beni, anche consentendo un passaggio sicuro ai civili che fuggono dalle ostilità”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric.

“I siriani hanno sopportato il conflitto per quasi 14 anni. Meritano un orizzonte politico che garantisca un futuro di pace, non altri spargimenti di sangue”, ha aggiunto. Alti funzionari di Russia, Iran, Turchia e Qatar probabilmente si incontreranno per colloqui sugli attuali sviluppi in Siria a margine del Forum di Doha. Lo riporta la Tass, riferendo che il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi – citato da Al Jazeera – ha affermato che “è probabile che la prossima settimana si terrà a Doha un incontro tra rappresentanti di Qatar, Iran, Turchia e Russia per discutere della situazione in Siria”. L’agenzia di stampa iraniana Fars ha poi precisato, riferendosi ad Araghchi, che l’eventuale incontro potrebbe tenersi a margine del Forum di Doha del 7 e 8 dicembre.

Intanto, nel contesto dell’inasprimento del conflitto siriano si è riacceso nelle ultime ore il fronte orientale dove sono presenti forze filo-Usa e forze filo-iraniane a sostegno di rispettivi clienti armati locali. Secondo fonti sul terreno, a conferma di quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, le forze filo-Usa guidate dal Pkk curdo e da tribù arabe cooptate dagli americani tentano di conquistare sette località a est del Fiume Eufrate sotto controllo delle milizie filo-iraniane e di altri clan tribali vicini invece all’Iran. Gli scontri sono ancora in corso.

“Ci troviamo in una buona situazione nella lotta contro i terroristi e l’Esercito arabo siriano sta avanzando, cosa che porterà all’eliminazione dei terroristi”. Lo ha detto il presidente del Parlamento siriano, Hammouda Sabbagh, durante una telefonata con il suo omologo iraniano, Mohammad Ghalibaf. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Mehr. Da parte sua, Ghalibaf ha affermato che l’Iran continuerà a sostenere la Siria contro “il terrorismo”, nel contesto dell’avanzata delle forze di opposizione al presidente Bashar Al Assad.  Nel corso della conversazione, Sabbagh ha fornito a Ghalibaf aggiornamenti rispetto alle azioni dell’Esercito di Damasco contro i ribelli. Il presidente del Parlamento iraniano ha definito gli ultimi sviluppi in Siria come un complotto “orchestrato dai sionisti e dalle forze americane”, sottolineando che la presa di Aleppo coincide con il cessate il fuoco dichiarato in Libano.

“Sono profondamente allarmato dalla recente escalation di ostilità nel nord-ovest della Siria, che secondo quanto riferito ha portato alla tragica uccisione di almeno sette bambini e al ferimento di altri 32. Ancora una volta, i bambini stanno sopportando il peso maggiore del conflitto. Dal 27 novembre, più di 48.500 persone sono state sfollate, soprattutto bambini e donne. La maggior parte dei bambini è stata sradicata più volte a causa di crisi precedenti”. È quanto dichiara il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Edouard Beigbeder. “Le violenze in corso ci ricordano l’urgente necessità che tutte le parti in conflitto rispettino il diritto internazionale umanitario e diano priorità alla protezione dei civili, soprattutto dei bambini. È indispensabile – sottolinea Beigbeder– garantire agli operatori umanitari un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli per fornire servizi salvavita e sostegno alle persone colpite da questo conflitto. In Siria, i bambini stanno affrontando una delle emergenze più complesse al mondo, una combinazione di ostilità prolungate, ripetuti sfollamenti di civili, recessione economica, epidemie di malattie e terremoti devastanti”.

L’Unicef chiede a tutte le parti di “cessare immediatamente le ostilità e di adottare tutte le misure possibili per garantire la sicurezza e il benessere di ogni bambino in Siria colpito da questo conflitto. La protezione dei bambini e delle infrastrutture civili da cui dipendono, come scuole e ospedali, è fondamentale. I bambini siriani meritano di vivere in pace e sicurezza e noi dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere le loro vite e il loro futuro. Rimaniamo impegnati a lavorare con i nostri partner per fornire assistenza umanitaria e per sostenere i diritti e la protezione di ogni bambino colpito da questo conflitto”.


di Redazione