lunedì 25 novembre 2024
Il futuro dell’esercito russo dopo la guerra in Ucraina riflette una realtà complessa. Mosca ha in programma un significativo riarmo, con un incremento degli effettivi delle forze armate a 1,5 milioni di uomini, l’aggiunta di divisioni e l’espansione della flotta della Marina e dei reparti dell’Aeronautica. I vantaggi includono un’industria della difesa rafforzata, ufficiali collaudati in battaglia e una dottrina militare adattabile. Tuttavia, le sfide demografiche, le restrizioni finanziarie e le sanzioni sulle attrezzature all’avanguardia limitano queste ambizioni.
Il recente dibattito sulla futura traiettoria delle forze armate russe dopo la conclusione della guerra della Russia contro l’Ucraina si è incentrato su due visioni divergenti. Un gruppo di analisti sostiene che la guerra in Ucraina lascerà l’esercito russo decimato e privo di risorse; un secondo gruppo ritiene che l’esperienza bellica consentirà a Mosca di costruire una forza militare temprata e che potrebbe costituire una seria minaccia per la Nato e gli Stati Uniti. La realtà, naturalmente, è più complessa di entrambe queste prospettive unilaterali.
Aumentare le dimensioni dell’esercito russo dopo la guerra in Ucraina
L’esercito russo ha annunciato piani per aumentare le dimensioni complessive della propria struttura. La leadership politica russa ritiene di essere nel mezzo di un conflitto a lungo termine con l’alleanza occidentale guidata dagli Stati Uniti e di aver bisogno di un esercito forte per contrastare le forze della Nato. Considerata questa strategia geopolitica, non c’è dubbio che il governo russo sarà disposto a spendere risorse per il riarmo, anche se tale spesa comporterà un costo per altre aree prioritarie o per il tenore di vita della popolazione civile.
Questi piani di riarmo includono l’annunciato aumento delle dimensioni dell’esercito da 1,15 a 1,5 milioni di effettivi, che dovrebbe consentire la formazione di un nuovo corpo d’armata, di tre nuove divisioni di fucilieri motorizzati e di due nuove divisioni di assalto aereo, nonché l’ampliamento di sette brigate di fucilieri motorizzati in divisioni di fucilieri motorizzati e l’aumento delle dimensioni della Marina, dell’Aviazione e delle forze missilistiche strategiche. Il punto fondamentale è in quale misura l’esercito russo sia di fatto in grado di realizzare questi piani annunciati.
Tali piani di riarmo beneficiano di diversi vantaggi. Per quanto riguarda le forniture militari, la guerra ha portato a una grande espansione dell’industria russa della difesa, con gli stabilimenti esistenti in fase di ampliamento e nuovi impianti in molti settori. Centri di produzione chiave come Uralvagonzavod e Kurganmashzavod operano incessantemente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per quanto riguarda gli effettivi, le forze armate russe avranno una nuova generazione di ufficiali di livello medio e superiore, collaudati in battaglia, che costituiranno la nuova élite militare. Infine, lo Stato Maggiore russo ha una comprovata esperienza nel metabolizzare le lezioni apprese dalle guerre precedenti e nel modificare la dottrina e le Ttp (Tattiche, Tecniche e Procedure) per riflettere l’adattamento alle innovazioni tecnologiche e tattiche in evoluzione.
Le sfide
Lo sforzo di rinforzare le fila delle truppe russe sarà però soggetto a una serie di vincoli potenzialmente gravi.
La cosa più importante è che le forze armate russe dovranno far fronte a forti limitazioni delle potenziali risorse di personale. La situazione demografica del Paese limiterà la capacità dell’esercito di reclutare giovani uomini per il servizio militare nel numero necessario per aumentare le dimensioni delle forze armate a 1,5 milioni di effettivi. Il tasso di fecondità totale della Russia è stato inferiore a 1,4 bambini nati/donna dal 1993 al 2006 e da allora è rimasto al di sotto dell’1,8. Insieme ai tassi di mortalità relativamente alti tra gli uomini in età lavorativa, il risultato è stato una relativa carenza di potenziale personale militare.
La fine dei combattimenti attivi con l’Ucraina porterà a una pressione pubblica per porre fine agli attuali programmi di arresto delle perdite tra i militari che hanno un contratto di servizio e per consentire la smobilitazione delle truppe che hanno combattuto in Ucraina. Inoltre, la leadership russa ritiene che un altro ciclo di mobilitazione sia politicamente pericoloso e vuole evitarlo se possibile. Pertanto, ciò renderà difficile avere nuove truppe in numero sufficiente per soddisfare gli obiettivi di espansione militare dichiarati.
Le limitazioni alla ricostituzione delle forze armate russe non si limitano agli effettivi. Dal punto di vista finanziario, per il Cremlino sarà molto difficile mantenere la spesa per la difesa a livelli vicini a quelli attuali. L’attuale livello di spesa per la difesa, che si avvicina a un terzo del bilancio totale del governo, sta causando un surriscaldamento dell’economia, con livelli di inflazione prossimi al 10 per cento nel 2024. Il governo dovrà ridurre le spese militari per stabilizzare l’economia e garantire che le priorità nazionali ricevano finanziamenti adeguati, dato che i vincoli sui fondi a livello nazionale saranno meno accettabili in tempo di pace.
Infine, l’incremento degli organici delle forze armate sarà limitato anche dai vincoli dell’industria della difesa russa. Gli sforzi per la sostituzione delle importazioni, cioè la produzione di alternative nazionali di componenti chiave, non hanno avuto successo. L’industria della difesa russa ha trovato modi alternativi per importare semiconduttori e macchine utensili, ma i vincoli alla produzione delle attrezzature all’avanguardia rimangono in vigore. Inoltre, seppur funzionante a pieno regime, l’industria della difesa non è riuscita a tenere il passo con la perdita di materiale militare. Una volta terminata la guerra, ci vorrà tempo per rimettere insieme le attrezzature perse nella guerra in corso.
In conclusione, per quanto riguarda gli effettivi, è praticamente impossibile che si possa attuare l’ampliamento previsto delle forze armate. Tuttavia, l’innovazione tecnologica e operativa implica che anche con un esercito che non conta fino a 1,5 milioni di uomini, la Russia costituirà una grave minaccia in un futuro conflitto. E ora ha una grande esperienza nel trovare modi insoliti per gestire le carenze di personale se dovesse scoppiare una guerra. Per quanto riguarda gli equipaggiamenti, vista l’entità delle perdite e visto l’impatto delle sanzioni e dei controlli sulle esportazioni ci vorranno anni prima che la Russia possa ripristinare completamente gli equipaggiamenti persi durante l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, col tempo, Mosca ingrandirà il suo esercito.
Poiché la leadership russa si ritiene coinvolta in un confronto globale con l’Occidente, nel prossimo futuro la Russia continuerà a rappresentare una potenziale minaccia per i suoi vicini e per il resto dell’Europa.
(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada
di Dmitry Gorenburg (*)